Roma. E’ morto Giulio Andreotti

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    Si è spento alle 12.56 di oggi Giulio Andreotti nella sua casa romana circondato dall’affetto dei suoi cari. Per sette volte fu presidente del Consiglio dei ministri, otto ministro della Difesa, cinque degli Esteri e due delle Finanze, bilancio e industria. Infine passò anche per il Tesoro, l’Interno e le Politiche comunitarie.

    Giulio Andreotti, nato a Roma nel 1919, è stato un pezzo della politica italiana, un uomo fondamentale e di un potere che forse nessun altro ha mai avuto, sia all’interno del partito, sia negli apparati statali. Nominare Andreotti significava mettere sull’attenti chiunque.

    Forse è anche per questo, e per una buone dose d’invidia, che nel corso della sua storia venne soprannominato in tanti modi. Il “Divo” dopo un articolo di Mino Pecorelli, discusso giornalista e direttore della rivista Op, il “gobbo” per la conformazione fisica, lo “zio” per le accuse che accostavano il suo nome alla mafia, “Belzebù” in accoppiata a Belfagor-Licio Gelli e la “volpe”.

    Nomignoli ai quali lui rispondeva con quell’ironia molto romanesca che riusciva a incantare gli elettori che per questo lo hanno amato e votato. Nonostante la carriera politica sia ancora carte da decifrare. E oggi faranno a gara i commentatori per dividersi tra coloro che lo considerano e lo hanno sempre considerato un grande statista e tutti gli altri.

    Sicuramente è stato un pezzo della storia politica importante dell’Italia, dalla Costituente all’inizio degli anni Novanta, quando tangentopoli la Dc la spazza via.

    fonte:IlFattoQuotidiano.it

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