Il Soul è la “musica dell’anima” (“soul” in inglese significa appunto “anima”), una musica generalmente “calda”, con un sound variabile tra cadenze morbide, melodiose e cadenze più ritmate, forti, movimentate, a seconda delle diverse contaminazioni stilistiche che il Soul subirà in seguito alla diffusione su tutto il variegato territorio americano (dal blues al funk, passando per il pop e il rock).
Di derivazione dal grande genere del Rhythm & Blues, il soul si afferma negli anni ’60 come musica tipicamente afro-americana che miscela le sonorità tipiche dell’R&B classico, il blues e il gospel, con lo stile più commerciale della musica pop e rock (con l’uso, per la prima volta, di strumentazione elettronica).
Gli indimenticati esponenti di questo genere furono autentici mostri sacri della musica di tutti i tempi: da Otis Redding (“The dock of the Bay”) a Percy Sledge (“When a man loves a woman”), da Sam&Dave (“Soul Man”) ad Aretha Franklin, da James Brown a Ray Charles, da Donny Hathaway a Jerry Butler (“Cooling out”) dagli Odyssey (“Native New Yorker”) alle grandi Supremes di Diana Ross, dagli Impressions di Curtis Mayfield ai The Isley Brothers (ancora oggi attivissimi)!
La diffusione del genere in tutta l’America comporterà la nascita di diversi stili di soul music, generatisi dalla contaminazione del soul di stampo classico (meno elettronico) con le tradizioni culturali-musicali tipiche dei luoghi di espansione del movimento: da un inizio orientato su stili più blues e melodiosi (Redding, Sledge, Franklin, Charles), il soul mano a mano comincia a reinventarsi per motivi commerciali con sonorità pop e rock (Billy Ocean, The Trammps, la Thelma Houston della famosa hit “Don’t leave me this way”), fino alla svolta funk di alcuni suoi illustrissimi esponenti (James Brown, Curtis Mayfield, Stevie Wonder, Earth Wind & Fire, Kool & The Gang) e, più tardi, alla svolta dance della “disco anni ’70” (come la Gloria Gaynor del capolavoro “Never can say goodbye” ancora oggi ballato in molte discoteche! O la Donna Summer di “Hot Stuff” e “This time I know it’s for real”).
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Nonostante le contaminazioni, la soul music dei “big” sopravvivrà poco alla concorrenza negli anni ’80-‘90 del rock&roll dei grandi gruppi internazionali, della electronic music che si affacciava all’orizzonte e della musica pop a cui si abbandoneranno molti “soul singer” (su tutti Lionel Richie, Michael Jackson degli ex Jackson Five, Tina Turner del vecchio duo Ike & Tina Turner). Solo pochi artisti soul continueranno a cavalcare la cresta dell’onda: su tutti, l’immenso Stevie Wonder. Altri invece inizieranno una splendida carriera proprio in questo periodo, come la cantante britannica (di origine nigeriana) Sade. Si ricomincerà a parlare di soul music sul finire degli anni ’90, con la ripresa commerciale del R&B, rivisitato sulla vincente miscela Blues–Soul–Pop–Hip Hop: è l’epoca di Seal, R.Kelly, Mariah Carey (artisti R&B/soul), che aprono la strada alle star R&B/hip hop degli anni 2000 Christina Aguilera, Beyoncé, Rihanna, Ne-Yo…
Tuttavia sulla scia della grandissima Lauryn Hill (ex vocalist dei disciolti ed indimenticabili Fugees) e del tastierista-cantautore D’Angelo si svilupperà una nuova corrente propriamente soul con maggiori influenze blues e jazz (e hip hop in alcuni di loro): Macy Gray, Angie Stone, Mary J. Blige, Alicia Keys, Joss Stone, John Legend, Ricky Fanté, sono i maggiori esponenti di questa categoria. È l’epoca della rinascita del soul, è l’epoca del neo soul.
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ASCOLTA UNA SELEZIONE DI BRANI SOUL
Ray Charles feat. Dee Dee Bridgewater – Precious Things
Gloria Gaynor – Can’t Take My Eyes Off of You
Earth, Wind & Fire – September
Stevie Wonder – Isn’t she lovely
Jackson Five – Can you feel it
The Isley Brothers – Harvest for the world
Amy Winehouse – Love is a losing game
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APPROFONDIMENTI
Blues – Rhythm & Blues – Neo Soul
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