Caro Pietro,
sei diventato un angelo troppo presto, e con te hai portato un vuoto incolmabile nelle vite di coloro che ti hanno amato. Non ho avuto la fortuna di conoscerti, eppure, dopo questo tragico evento, ho sentito in me una connessione profonda; sei diventato il figlio di tutti noi.
La tua breve esistenza ha toccato il cuore di molti, rendendo evidente quanto possa essere fragile la nostra realtà.
Ho paura, caro Pietro. Ho paura quando ripenso al mio passato, a tutte le opportunità che ho avuto, e mi chiedo se riuscirò mai a donare ai miei figli la stessa libertà che io ho goduto.
In un mondo dominato da app e relazioni superficiali, temo che la vera essenza della vita ci stia sfuggendo.
Viviamo in un’epoca in cui i legami autentici sembrano intrappolati in schermi e notifiche, dove il contatto umano è spesso sostituito da un messaggio veloce o da una chiamata video o addirittura da un like.
Come posso assicurarmi che i miei bambini vivano esperienze genuine, che possano apprezzare la bellezza della vita fatta di contatto sociale, condivisione e passioni genuine?
La tua scomparsa ci ricorda che la vita è un filo labile tra realtà e fantasia, e che ogni attimo deve essere vissuto intensamente.
La tua scomparsa, così prematura, porta con sé una lezione che non possiamo ignorare.
La tua luce, fugace ma intensa, continuerà a brillare nei cuori di chi resta. I tuoi genitori, attraverso il loro immenso gesto di altruismo, hanno dato speranza ad altre vite: il tuo cuore batterà ancora, i tuoi occhi si apriranno per qualcun altro, portando avanti i colori che hanno dipinto il tuo breve ma splendido viaggio su questa terra.
Caro Pietro, anche se ci hai lasciato, la tua presenza continuerà a guidare e ispirare chi ti ha voluto bene.
Abbraccio forte i tuoi cari, con l’affetto che hai donato loro. Sarai sempre con noi tutti, un piccolo grande angelo che veglia su di noi.
Ciao, piccolo grande Pietro!
Fonte foto: Facebook – A.S.D. Calpazio
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