Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota inviata, dal capogruppo di opposizione Giuseppe Capezzuto (della lista Insieme per Albanella), dopo le polemiche innescate dal botta e risposta al vetriolo sui lavori alla scuola di Borgo San Cesareo, in Consiglio comunale, tra il sindaco Renato Josca, il vicesindaco Pasquale Mirarchi e la consigliera comunale di opposizione, Maria Teresa Cammarano.
“Una donna parla educatamente, senza offendere nessuno, mentre uomini e altre donne ridono di lei.
Una donna che parla di problemi seri, come la scuola e il diritto allo studio e allo sport sicuro per tanti bambini, chiedendo solo risposte a chi è stato deputato ad amministrare dai cittadini… mentre il sindaco continua a sghignazzare replicando maleducatamente “che faccia tosta” e il vicesindaco, che lo supporta, taglia corto brutalmente anziché farsi garante imparziale delle discussioni del consesso.
Tutto ciò mentre altre donne avallano il primo cittadino nell’invettiva dicendo “ne è all’altezza”. Tutto questo avviene in Consiglio Comunale, dove la democrazia ed il rispetto altrui, e delle donne, dovrebbe sempre essere all’ordine del giorno.
Tutto questo avviene ad Albanella, dove una donna, il consigliere comunale Maria Teresa Cammarano, democraticamente eletta dai cittadini, viene prevaricata, umiliata e denigrata nell’esposizione delle proprie idee, da sindaco e maggioranza, mentre incredula continua a chiedere: “Vi fa ridere parlare di scuola e bambini?”.
In un momento storico molto delicato e denso di episodi di cronaca nera, dove il rispetto delle donne dovrebbe essere dimostrato in tutte le sedi, ad Albanella avviene il contrario.
Esprimo piena solidarietà e sostegno al consigliere Cammarano, censurando con fermezza e prendendo le distanze dagli atteggiamenti superficiali dimostrati da chi, invece, dovrebbe dare l’esempio a tutta la comunità, in particolare ai giovani.
Chi scrive è Giuseppe Capezzuto, assente all’assise per motivi di lavoro… o meglio, assente perché, ancora una volta, prevale la pessima abitudine della maggioranza di convocare i Consigli Comunali di mattina, tra l’altro senza concordare la data e l’orario con i consiglieri di minoranza: in questo modo, non si consente a tutti la partecipazione…”.
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