da Il Fatto Quotidiano
Investimenti a fondo perduto. La disastrosa campagna elettorale di Luigi Di Maio e Impegno civico – 0,6% a livello nazionale e sconfitta nel collegio di Napoli – è stata foraggiata da circa 300 mila euro di donazioni private. La lista dei generosi, o scriteriati finanziatori contiene 44 voci, con gettoni compresi tra i 500 e i 50 mila euro.
Nell’elenco non mancano le sorprese. La più grande è il nome di Alfredo Romeo, l’imprenditore napoletano protagonista dell’inchiesta Consip (per lui la procura ha chiesto 4 anni e 10 mesi) che iniziò a far scricchiolare il potere renziano, nonché editore del quotidiano Riformista. Romeo ha finanziato la campagna di Di Maio con un assegno da 10 mila euro (donati a titolo personale e non tramite la sua azienda, la Romeo Gestioni Spa).
Tra le varie imprese (per lo più piccole e medie, nei settori trasporti ed energia) spicca la donazione più generosa di tutte: i 50 mila euro di Energas, fra le più importanti aziende italiane di Gpl. È la stessa Energas contro la quale Di Maio, ancora grillino, protestava nel 2015. All’epoca vicepresidente della Camera, già istituzionale ma comunque battagliero, scese in campo per dire “no” al mega impianto Energas da costruire a Manfredonia (Foggia)….continua a leggere dalla fonte
Fonte: Infosannio.com
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