Molti cittadini, in questi giorni si sono visti(vedranno) recapitare nella buca della propria cassetta della posta, o meglio, notificata mediante messo comunale, quindi consegnata direttamente in mano, una missiva da parte dell’Ente comunale che invita all’estumulazione dei propri cari defunti da più di 20 anni. Fin qui, nulla di strano se riguardassero solo i defunti posti a dimora nel terreno del cimitero “comunale”.
Ma facciamo un passo indietro.
Lo scorso 23 gennaio, avevamo pubblicato un medesimo articolo che segnalava l’ordinanza del sindaco di Albanella, Rosolino Bagini, (nella foto sotto) che intimava quanti avessero dei cari passati a vita celeste (inseriti in un elenco) e ospitati nel cimitero di Albanella, in terra e nei loculi, da più di 20 anni, a prendere contatti con l’addetto comunale per concordare le operazioni di estumulazione. In assenza di ciò, le operazioni si sarebbero/saranno svolte alla presenza di un pubblico ufficiale.
Tra le righe si segnalava come i familiari dei cittadini “defunti” presenti nell’elenco allegato all’ordinanza, sarebbero, di li a pochi giorni, stati ordinati a pagare il servizio di estumulazione per riavere i resti dei propri cari. L’ordinanza non faceva riferimento alla necessità di “spazio” ma bensì alla normativa che obbligava ad andare in questa direzione.
Il fondato dubbio
Dopo la pubblicazione dell’articolo, nessuno si era posto il problema: ma chi aveva acquistato un loculo con un contratto di concessione di 99/50 anni (art. 92 del D.P.R. 10/9/1990 n. 285), perché doveva rimuovere il proprio o i propri cari?
Ebbene, nessuno, nemmeno la Giunta che si è affrettata ad approvare il nuovo tariffario a tema (presenti il Sindaco, Mazza, Capozzoli, De Rosa e assente Cammarano) aveva pensato che ordinare ad un cittadino di rimuovere un proprio caro da quel posto sacro (loculo) dove ci si reca per ricordarlo, pregarlo e piangerlo sarebbe stata una sorta di beffa in quanto di proprietà.
Nel frattempo, ieri a giustificare queste notifiche, il sindaco Rosolino Bagini, ha rilasciato delle dichiarazioni in cui dichiarava che per necessità, era stato obbligato a fare “spazio” all’interno del cimitero comunale.
Se si fosse riferito soltanto ai defunti posti a dimora nel terreno, nulla di strano, ma, il fatto anomalo è che si faccia riferimento anche ai loculi.
E allora, La domanda nasce spontanea (citando la massima del grande De Crescenzo), ovvero la domanda che si stanno ponendo in tanti: «Ma se il loculo l’ho acquistato con concessione del Comune per 99/50 anni, perchè devo rimuovere il mio parente defunto? Poi verrà posto nel mio loculo un altro defunto? Quindi, cosa si intende per “fare spazio”?»
Loculi acquistati negli anni passati
Il contratto dei loculi acquistati nel rispetto del regolamento comunale di polizia mortuaria (approvato con delibera di consiglio comunale n.12 del 11.06.2012) cita nello specifico…”le concessioni assegnate prima dell’entrata in vigore del regolamento continuano a seguire, per quanto riguarda la durata della concessione, il regime indicato nell’atto di concessione dello stesso (99-50 anni)…” inoltre è abbastanza chiaro e semplice da comprendere l’art. 86 c. 1 del DPR n.285 del 1990 che… “Le estumulazioni quando non si tratti di salme tumulate in sepolture private a concessione perpetua, si eseguono allo scadere del periodo della concessione…”(se la concessione del loculo è 50 anni…..).
Eppure, invece di prevedere (magari) un esproprio per “pubblica utilità” (come è stato fatto in passato) si è pensato di mettere le mani in tasca (visto il periodo d’oro) a diversi cittadini e prelevare l’umile somma di 270,00€ per defunto (a cui vanno aggiunti i soldi per l’acquisto della cassetta di zinco in cui vanno riposti i resti del caro estinto) …e pensare che c’è chi, in quel famoso elenco, ne ha più di uno…!
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