Matinella. Iniziata la demolizione del Torrino in via Giovanni XXIII; cancellato un pezzo di storia…

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    Ecco qui! La nostra terra, i nostri terreni decenni anni fa erano difficili da coltivare, paludosi a tratti ed aridi altri. Fu così che avvenne una grande bonifica per rendere ai cittadini la possibilità di coltivare la propria terra. In quegli anni, si costituirono i Consorzi di Bonifica, Enti pubblici di diritto privato che sono stati la salvezza di molte aree.

    Fu così che i Consorzi, al fine di fornire anche adeguato supporto idrico alle abitazioni degli agricoltori, realizzarono i famosi Torrini piezometrici ( tra il 1930 ed il 1950) di cemento armato (sono composti da un serbatoio sollevato da terra molto spesso in muratura e sono impiegate come riserva per l’accumulo di acqua, per la compensazione della rete idrica e per ottenere una maggiore pressione nelle condutture rispetto alla pressione nella rete urbana dell’acquedotto ). Strutture impotenti che “svettano” più alte delle abitazioni e visibili a chilometri di distanza, proprio come quello che a Matinella si trova (ancora per poco) in Via Giovanni XXIII, in area demaniale, all’interno di una proprietà privata. 

    Ebbene, la carente manutenzione che il consorzio di Bonifica Sinistra Sele, negli anni addietro ha lesinato alla struttura, oggi l’ha resa (come hanno scritto i tecnici) indebolita ma non instabile.

    Oggi a Matinella, si sta cancellando un pezzo di storia che identifica lo straordinario lavoro fatto dal Consorzio di Bonifica di Paestum.

    Lo scrivente, ovviamente non ha le competenze (e ne vuole averle) per dire e scrivere che il Torrino fosse sicuro ma, al contempo, si meraviglia di una così celere perizia l’ha definito “altamente pericoloso per l’incolumità pubblica” (magari se la celerità dell’intervento si verificasse anche nell’ordinaria amministrazione, non staremmo cosi indietro ed abbandonati…andiamo avanti!).

    La negativa meraviglia è che mentre nel resto d’Italia, “monumenti” cosi si riqualificano ( come la Torre Breda a Milano) e si riconvertono, ad Albanella si abbatte! (ecco solo alcuni esempi: CLICCA QUI, CLICCA QUI, CLICCA QUI, CLICCA QUI, CLICCA QUI, CLICCA QUI, CLICCA QUI, CLICCA QUI, CLICCA QUI, CLICCA QUI, CLICCA QUI, CLICCA QUI )

    Sicuramente, come su scritto, è stato carente di manutenzione ma se pensiamo che ha resistito al terremoto dell’80 che anche da noi ha fatto ingenti danni (e ingente fortuna per qualche sciacallo) e in quella giornata triste, non è stato per niente scalfito, oggi si decide di decretarlo pericoloso ed abbatterlo!

    Questo non vuole essere una critica ne un affronto ai dirigenti del Consorzio di Bonifica di Capaccio Paestum, dove lo straordinario lavoro manutentivo messo in atto dal presidente Roberto Ciuccio è sotto gli occhi di tutti, ma vuole essere solo un modo per far riflettere su come, scelte del genere, sono deleterie ad un territorio come Matinella!

    Ancor più, è come nelle immediate vicinanze del Torrino, vi sia l’abitazione dei familiari del prof Gaetano Ricco, noto e stimato storico di Albanella che in tale circostanza, non ha fatto sentire la sua importante ed apprezzata voce di tradizionalista conservatore della Storia locale.

    La storia di Matinella così, da domani sarà orfana del simbolo della Bonifica, quella bonifica che ha dato lavoro a tanti mantinellesi, la bonifica che è stata la salvezza del nostro territorio, oggi quel simbolo è stato condannato a morte!

    Che dire, in questo caso, la “miopia progettuale” è andata a braccetto con l’abbattimento di un pezzo di storia moderna…… Buona riflessione…

     

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