Una risposta del Sindaco al nostro sollecito circa la discarica di amianto sita in località S. Tecchia di Albanella, non è cosa da poco. Finalmente, ci siamo detti, ci ascolta. La prima segnalazione è stata fatta dal Collettivo Autonomo Il Granma il 5 giugno del 2015, seguita da altre di liberi cittadini presso gli uffici del Comune.
Quell’area per un anno e 5 mesi è stata solo interessata da un sopralluogo del comune, e dopo un anno e 5 mesi non solo, non è stata ancora bonificata, ma non c’è stata nemmeno la messa in sicurezza dell’area con l’apposizione di una recinzione che proteggesse quelle lastre di eternit. Infatti, un anno e 5 mesi fa, quelle lastre ancora non arrecavano danni all’ambiente o a persone al 100 %, ma oggi, che sono frantumate in mille pezzettini, sono un pericolo accertato.
Vogliamo per questo ricordare al Sindaco che, per il ruolo che ricopre, è responsabile in prima persona di tutelare l’ambiente e salvaguardare la salute dei cittadini. Sappiamo tutti che bonificare aree di qualsiasi genere, ma per di più quelle sulle quali insistono materiali pericolosi come l’eternit, ha dei costi alti: probabilmente è questo il motivo per il quale il “balordo” di cui lei parla ha lasciato lì quelle lastre. Le soluzioni adottate dall’amministrazione per evitare discariche a cielo aperto e l’abbandono di rifiuti di qualsiasi genere sul nostro territorio, non danno altresì alcun risultato. L’impianto di videosorveglianza è inefficiente ed inutile, sono soldi dei cittadini spesi e buttati perché non possiamo immaginare di perlustrare l’intero territorio con le telecamere mobili. Vedremo cosa cambierà con il “servizio di consulenza in materia di gestione e trattamento dei rifiuti” che il Comune ha stipulato con una azienda di Potenza: dovrebbe darvi delle dritte in materia!
Noi ci auguriamo soltanto che non siano altri 40.000 € buttati via che insieme ai 25.000€ delle telecamere superano abbondantemente i 3.000€ ( ancora non accertati) per la bonifica della discarica di S.Tecchia. La soluzione, secondo noi, deve essere ricercata nell’iniziare a sensibilizzare davvero i cittadini, chiedersi il perché di gesti di inciviltà a discapito di ambiente e comunità e trovare soluzioni davvero virtuose piuttosto che punitive. Molti sono gli esempi di comuni Italiani o unioni di comuni che si sono posti il problema seriamente, offrendo un servizio ai cittadini che consente loro di rimuovere in sicurezza i materiali in cemento-amianto e smaltirli adeguatamente e senza oneri di smaltimento per un quantitativo fino a 500 kg all’anno, che corrispondono a circa 50 mq.
Questo per quanto riguarda l’eternit, del quale ancora siamo circondati ma altre iniziative e progetti devono essere promossi affinché Albanella esca da questo torpore di abbandono e degrado, causato non solo dalla non curanza di qualche cittadino, ma soprattutto dal poco impegno e dalla poca disponibilità che Lei mostra insieme al resto della compagine amministrativa. Le soluzioni non possono ridursi all’applicazione di metodi insensati che comportano soltanto spese inutili, ma vanno ricercate seriamente per questo e per gli altri problemi del nostro paese.
fonte:Comunicato
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