Albanella. BCC Capaccio condannata a risarcire l’imprenditore Carucci

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    BCC condannata a pagare un imprenditore. Questo, in sintesi, il senso della storia che vi stiamo per raccontare e che arriva dalla provincia di Salerno. La BCC Capaccio Paestum si trova a dover fare i conti con una sentenza sfavorevole del Tribunale di Salerno.

    Il giudice, infatti decide che l’istituto di credito deve restituire all’imprenditore Pasquale Carucci “la somma di 30.348 euro e di 26.257 oltre ad interessi convenzionali dalla maturazione dei singoli crediti e al pagamento delle spese processuali.

    Nella stessa sentenza si stabilisce che la banca ha diritto di procedere all’esecuzione per l’importo di 29.897 euro a titolo di rimborso del mutuo fondiario del 10 novembre 1999, oltre interessi convenzionali dalla maturazione del credito. ” come riporta l’edizione de “La città di Salerno“.

    La vicenda

    Il Tribunale di SalernoPasquale Carucci, imprenditore di Albanella, nel 1995 aveva ottenuto un mutuo fondiario al tasso del 16% e un affidamento. Una quota troppo alta di interessi che alla fine lo mette in difficoltà nel regolare pagamento delle rate, innescando così il procedimento “dell’addebito degli interessi di mora calcolati anche sulla quota parte degli interessi corrispettivi”. Insomma, un caso di anatocismo, quando cioè si finisce per pagare gli interessi degli interessi.

    Il Tribunale di Salerno

    Per ovviare a questa situazione la soluzione è stata quella di accedere ad un ulteriore mutuo fondiario che possa cancellare il debito precendente. Per 40 rate la situazione è sotto controllo, anche se gli interessi applicati sono superiori a quelli da contratto. Inevitabilmente la situazione precedente di difficoltà economiche si ripresenta e la banca notifica all’imprenditore un precetto per il pagamento integrale delle somme dovute.

    Le perizie commissionate dallo stesso Carucci rivelano altre situazioni di irregolarità e di nuovo anatocismo, tanto da far sì che l’imprenditore impugni questa volta il precetto, andando in causa con la BCC. La sentenza del Tribunale di Salerno nella causa civile, vede la BCC condannata a pagare il suo ex correntista. Sul medesimo caso è stato attivato un procedimento penale che attualmente non è ancora stata chiuso.

    Lo sprezzo della Bcc

    Il dg della BBC Aquara Antonio MarinoA questa sentenza, energica e sprezzante è stata la reazione della banca, pubblicata anche dal sito Stile TV, attraverso le parole del direttore generale della BCC Aquara Antonio Marino. Il dg della Bcc definisce la vicenda come l’esempio “dell’indecenza economica e giuridica di questa nazione… Il rapporto Banca-cliente solo in Italia si svolge in tribunale anziché essere normato dal mercato“.

    Definisce inoltre “paradossale la cornice dell’anatocismo: una disquisizione tutta e sola italiana, che non trova pari in Europa”. Contestualizzando questo caso nell’attuale periodo storico-economico “Oggi che i tassi sono a livelli bassissimi, non è ragionevole parlare di illegittimità degli interessi composti“.

    Marino incalza con un crescendo rossiniano “Bloccata com’è da burocrazia e bizantinismi, in Italia, ma solo in Italia fra le nazioni evolute, esiste il principio che puoi chiedere soldi in banca… poi, una volta ricevuti, puoi inventarti una questione tipo anatocismo, per non restituirli o restituirli quando la causa sarà terminata fra un certo numero di anni“.

    Ma vi invitiamo a leggere tutto il comunicato per rendervi conto meglio di quale sia la portata delle dichiarazioni rilasciate da Antonio Marino.

    La giustizia funziona

    La giustizia italiana è lenta, ma funziona – commenta il figlio di Pasquale, Vincenzo Carucci -. Tengo a precisare che l’intera somma che ci è dovuta dalla banca, compresa di interessi e spese relative alla CTU e alle altre perizie ammontano a 86 mila euro. Ai primi di settembre scatterà il pignoramento nei loro confronti, se non verrà rispettata la sentenza del Tribunale. Restiamo in attesa di capire che cosa accadrà“.

    Riguardo alle affermazioni rilasciate dal direttore della BCC Aquara Antonio Marino, Carucci non ammette insinuazioni sul suo conto: “da come la racconta quel signore, sembra che noi si prenda il malloppo e si scappi come dei ladri – incalza Carucci -. Ovviamente non è così, queste sue dichiarazioni meritano certamente un approfondimento da parte della magistratura“.

    Il parere dell’esperta

    Ancora una volta, davanti a questo caso che ha visto la Bcc condannata a pagare, abbiamo chiesto un parere a chi conosce la materia come nessuno in Italia: Rosa Chiericati, avvocato che si batte da tempo contro le ingiustizie perpetrate dalle banche. Legale che due anni fa è riuscita ad ottenere, per la prima volta, un provvedimento che ha cambiato la giurisprudenza. Da quel momento, anche sui mutui, le aste si fermano e le banche sono condannate a restituire gli interessi.

    chiericatiLe parole pronunciate dal direttore generale della BCC hanno un peso gravissimo – afferma Chiericati -, ma forniscono anche uno spaccato di quello che è l’atteggiamento delle banche nei confronti della legge dello Stato italiano. La ritengono inutile, addirittura “un’ indecenza giuridica”. Questo fa capire le motivazioni che spingono le banche stesse a comportarsi in questa maniera, a continuare a mettere le mani nelle tasche dei clienti in maniera totalmente illegittima”.

    Ma la legge vigente tutela i risparmiatori e questa, come altre sentenze, lo dimostrano. “Fortunatamente le leggi ci sono e devono esser fatte rispettare – osserva ancora Rosa Chiericati -. Fondamentale è però, da parte dei clienti, opporsi nelle giuste tempistiche, chiedere l’assistenza di chi sa trattare la materia. Contrattaccare subito, in maniera tempestiva, può valere almeno la metà, se non addirittura di più, della vittoria che si può ottenere contro una banca. Questo in fregio allo sprezzo che le banche dimostrano verso la legge italiana”.

    fonte: NewConcepdAdvisor

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