Albanella. Collettivo il GranMa da il “Welcome to Refugees” ai ragazzi del Bangladesh

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    Hanno chiesto di incontrare i giovani del Bangladesh ospitati presso una struttura di Albanella, e così è stato.

    Ieri pomeriggio parte del collettivo il GranMa, all’interno dei giardini del poliambulatorio di Albanella capoluogo ha incontrato i 18 immigrati ospitati in un struttura del capoluogo.

    Un incontro che sgombera, forse, dalla mente di molti cittadini il preconcetto figlio dell’indifferenza e del labile confine  tra razzismo e paura che identifica ogni profugo come una potenziale minaccia.

    Non si tratta di puntare il dito contro la croce rossa ma è da capire anche lo status di tanti cittadini assuefatti dalle quotidiane terribili notizie che provengono da tutto i mondo: atti di terrorismo, violenza, abusi, raptus di follia…

    «Tutto questo non è ad Albanella – ci dicono alcuni ragazzi del GranMa – incontrare questi giovani provenienti dal Bangladesh è stato un turbinio di emozioni. Guardarli negli occhi e leggere la loro richiesta di aiuto è stato disarmante. Sono tutti ragazzi tra i 18 ed i 20 anni, ognuno con una triste storia alle spalle. E’ quello che abbiamo capito tra sguardi di gioia e di incredulità; è stato difficle scambiare delle parole in quanto non tutti conoscono l’inglese, ma è stato bello intendersi anche gesticolando – concludono i ragazzi del GranMa».

    A fare da interprete un ragazzo anche lui stato immigrato (emigrato in Australia anni fà) il quale ha auspicato di ricevere ad Albanella la stessa accoglienza che l’Australia gli ha riservato al suo arrivo in terra estera.

    Putroppo non siamo tutti uguali, ed è stato legittimo immaginare nella mente delle persone la paura ed un potenziale pericolo quando si da voce alla parola “immigrati” proprio in virtù di quello che i media nazionali ci raccontano.

    Socializzazione e tendere la mano, l’iniziativa dei ragazzi di Albanella che nei loro discorsi fanno trapelare anche un po di rabbia quando ci dicono «[…] pensavamo che a fare gli onori di casa non saremmo stati solo noi ma anche chi oggi è deputato a farlo».

    E’ opportuno che chi, verifichi, controlli e dia delle spiegazioni. Oggi, come si evince dai continui scandali che la tv ci racconta, l’immigrato è alla mercè di tutto ciò che sta dietro a questo grande patetico e vergognoso business autorizzato dallo Stato e dall’Europa… ma ci auguriamo che tutto questo, non sia solo business, altresì, che sia, innanzitutto autorizzato (siamo certi che lo sia), e che alla base ci sia integrazione.

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