I carabinieri della Compagnia di Agropoli, diretti dal cap. Francesco Manna, nella mattinata del 21 luglio 2016, a Felitto, nel corso di un mirato servizio, hanno tratto in arresto il pregiudicato U.G., 50enne del luogo, poiché responsabile di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di “canapa indiana”.
I militari della Stazione di Castel San Lorenzo, coadiuvati da quelli di Roccadaspide, al termine di attività d’indagine condotta d’iniziativa e finalizzata a stroncare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti nella Valle del Calore, alle prime ore dell’alba eseguivano un servizio di appostamento nei pressi del domicilio del prevenuto, in località Foresta di Felitto, e nella prima mattinata davano il via alle operazioni di perquisizione, rinvenendo, in un fondo agricolo poco distante dall’abitazione, 60 piante di canapa indica alte circa 1,5 mt (nelle foto) nonché l’attrezzatura necessaria alla loro coltivazione.
L’uomo, un insospettabile del luogo, già noto alle forze dell’ordine per un precedente per rissa, aveva organizzato una piccola coltura con annesso impianto di irrigazione in un punto ricco di vegetazione spontanea, tra cui rovi ed arbusti, nel quale si aveva accesso mediante un cunicolo a galleria tra la vegetazione che, percorso per circa 100 metri, consentiva di arrivare al centro di una zona spessa e fitta di macchia mediterranea, all’interno della quale erano state realizzate sostanzialmente quattro aree, della superficie complessiva di circa cento metri quadri, con terrazzamento rudimentale, terreno dissodato in cui era stata piantata la canapa indiana.
L’intera area risultava provvista di un sistema di tubi per irrigazione di pvc e sul posto veniva rinvenuto anche un innaffiatoio utilizzato per bagnare le piante di marijuana mediante l’acqua proveniente da alcuni serbatoi situati a monte della proprietà dell’interessato. Le piante sono state sottoposte a sequestro e, una volta repertate, sono state inviate presso il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale CC di Salerno per le analisi quantitative e qualitative al fine di riscontrare il principio attivo e le dosi che sarebbero state ricavate dalla sostanza.
L’arrestato su disposizione della Procura della Repubblica di Salerno è stato condotto presso il proprio domicilio, in regime di arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo previsto per la giornata odierna presso le aule del Tribunale cittadino. Continuano i mirati servizi tesi a contrastare lo specifico fenomeno.
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