Giusto un mese fa, se ne è andato in silenzio, Giovanni Rocciolo uno uomo che ha contribuito attivamente allo sviluppo economico della frazione Matinella di Albanella.
Commerciante di successo, a 6 anni da Albanella insieme alla famiglia si trasferì a Matinella. Anni cupi, anni di guerra e di povertà. Nel 1954 si sposò con Farro Battista (detta da tutti Titina) ed aprì il Bar Montestella (l’attuale pasticceria Tulipano) fino alla cessione, nel 1978, ed anno in cui aprì lo storico negozio di giocattoli, giornali e cartoleria.
Padre di tre figli, Roberto e Clelia oggi trasferiti e ben inseriti a Firenze e Vincenzo anche lui inserito nel contesto fiorentino ma dal dicembre scorso è ritornato ad Albanella.
Giovanni Rocciolo, un uomo, un marito, un padre, un nonno che è entrato, vuoi per un motivo vuoi per un altro, in tutte le famiglie di Albanella. Già, perchè tutti, ma dico tutti, sono entrati almeno una volta all’interno dell’edicola e giocoleria Rocciolo a Matinella in Via Giovanni XXIII.
Quante cose compravamo da Zio Giovanni, dalla cartoleria ai giornali, dai giocattoli alle bustine panini.
Un luogo in cui tutti i bambini correvano per acquistare le bustine di figurine Panini per cercare di trovare quella foto dell’ultimo calciatore che avrebbe permesso di completare il famoso album; quando un tempo noi ragazzini non avevamo playstation, videofonivi ecc, facevamo a gara a chi riusciva a raccogliere più figurine per poi sfidarci a due, a tre, ed a volte a quanttro per vincere le schede degli avversari, in ogni posto, in ogni luogo di Matinella; solo Zio Giovanni Rocciolo, quell’uomo non troppo alto, mingherlino ed un pò stempiato dall’altra parte di un bancone in vetro ci dava le figurine a volte ammonendoci “Non spendete tutti i soldi per le figurine!”
Le ricordo ancora queste parole che puntualmente ci diceva quando si accorgeva che stavamo esagerando con l’acquistare le bustine panini. E chi non ricorda la corsa che si faceva non appena Zio Giovanni portava le “botte di Natale”: quelle piccole botte innoque, dalle scintille alle prime miccette singole ed in batterie e tante piccole diavolerie che tanto divertivano noi ragazzini.
Zio Giovanni te ne sei andato in silenzio. Ricordo ancora quando per arrivare davanti al bancone, anzichè prendere il corridoio più breve, ci inoltravamo in quel corridoio che ci faceva passare davanti a quello scaffale, ben nascosto e ben coperto, con su sopra una scritta “Vietato ai minori di 18 anni”: riuscivamo ad intravedere solo i capelli delle signorine che ospitavano le prime pagine dei gionalini….. quando trascorrevano troppi secondi, una voce, quella voce, la tua voce ci faceva ritrovare la retta via “Wagliò, togliti di là e passa da qua….”
Quanti ricordi! Fino al 1992 quando poi il negozio venne ceduto ai fratelli Morra di Borgo Carillia. Dopo la cessione del negozio, Zio Giovanni e la Moglie si trasferirono dai figli, a Firenze dove il 21 aprile scorso ha concluso la sua vita terrestra contornato dall’affetto dei suoi cari. Si è spento colpito da quel bastardo dell’Alzahimer.
Ciao Zio Giovanni, Noi ti ricorderemo per sempre!
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