Nutrizione e tumori: la prevenzione a tavola

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    articolo tratto da “LaStampa” – dssa Paola Baggiani

    L’importanza di un’alimentazione equilibrata e di uno stile di vita attivo è nota per la prevenzione di numerose malattie come l’obesità, il diabete, le malattie cardiovascolari.

    Più di recente diversi studi scientifici hanno evidenziato l’esistenza di una relazione tra l’insorgenza di tumori e la frequenza di consumo di determinati alimenti: ben il 30% dei tumori è determinato dalla nostra alimentazione, soltanto un 4% dall’inquinamento atmosferico.

    La comunità scientifica ha affrontato il difficile e controverso problema della nutrizione e prevenzione dei tumori, e il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro hanno espresso una serie di raccomandazioni in tema di nutrizione e di stile di vita, utili per la prevenzione.

    Mantenere il normopeso per tutta la durata della vita, con un Indice di Massa Corporea (IMC) inferiore a 25; valori di circonferenza vita, (che rappresenta un valido indice della distribuzione del tessuto adiposo in sede viscerale), non superiori a 80cm nella donna e 94 cm nell’uomo sono in grado di prevenire complicanze metaboliche come il diabete e le patologie cardiovascolari e i tumori.

    Fare quotidianamente un attività fisica dai 30 ai 60 minuti, contribuisce al dispendio energetico e alla diminuzione del grasso corporeo, potenzia il sistema immunitario, migliora il sistema digestivo e la velocità del transito intestinale, e attraverso questi effetti biologici riduce il rischio tumore.

    L’allattamento al seno per almeno sei mesi è un fattore protettivo sia per la madre che per il bambino; per la donna protegge dall’insorgenza del tumore al seno e ci sono evidenze che protegga dall’insorgenza del tumore ovarico. Per il neonato oltre a migliorare lo sviluppo del sistema immunitario, è in grado di prevenire l’obesità e le patologie correlate.

    Nel rapporto tra alimentazione e cancro diversi studi scientifici hanno evidenziato l’esistenza di una relazione tra l’insorgenza di tumori e la frequenza di consumo di determinati alimenti e bevande; d’altra parte il ruolo protettivo di alcune categorie di alimenti, è comunque ormai certo.

    Limitare il consumo di carne rossa ed evitare il consumo di carni lavorate e conservate (salsicce, wurstel, e tutti i salumi). Per la carne rossa è consigliabile un consumo in quantità inferiore ai 400-500g la settimana; per le carni processate e conservate il consumo deve essere assolutamente occasionale perchè i fattori di rischio tumorale potrebbero essere legati al metodo di conservazione (affumicatura, conservanti come i nitriti e i nitrati, coloranti, alte dosi di sale) e dal contenuto elevato di grassi saturi.

    E’ necessario evitare le cotture della carne ad alte temperature, come frittura, griglia, perchè durante la cottura si formano alcune sostanze come le ammine eterocicliche e gli idrocarburi policiclici che sono cancerogene; l’associazione più forte è stata riscontrata con i tumori del colon-retto.

    Per quanto riguarda il consumo di alcol il consiglio è di evitarne l’assunzione per ridurre il rischio di tumori oro-faringei, esofagei, del colon-retto e del seno. Poiché l’effetto cancerogeno è dose dipendente, si consiglia almeno di limitarne l’assunzione: 1 unità alcolica (che contiene 10-15g. di etanolo, equivalenti a un bicchiere di vino 125ml,o a una birra piccola 33cl,o un misurino 25ml di superalcolico) per la donna, e 2 unità per l’uomo.

    Il latte e i suoi derivati aumentano il rischio di tumori alla prostata, mentre esercitano un effetto protettivo sui tumori del colon-retto riducendone l’insorgenza.

    Lo studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) è la più vasta indagine svolta su una popolazione per conoscere le relazioni fra alimentazione e salute; questo studio ha messo in luce una correlazione inversa tra il consumo di frutta e verdura e il rischio di tumore in generale.

    Le sostanze protettive contenute nei vegetali sono composti fitochimici come i polifenoli, tra i quali i più diffusi sono i flavonoidi, che svolgono il ruolo protettivo stimolando nel nostro organismo reazioni biochimiche che hanno un grande potere antiossidante in grado di limitare o bloccare i radicali liberi che nascono dai processi di ossidazione e che possono danneggiare le cellule dando inizio ad un tumore.

    Dieta mediterranea

    I polifenoli posseggono inoltre proprietà antiaterogene, antimfiammatorie e antibatteriche; essi abbondano oltre che nella frutta e nelle verdure, anche nel tè, nel vino e nel cacao. L’acido ascorbico o vitamina C, presente in frutta e verdura fresca come agrumi, fragole, frutti di bosco, kiwi, verdure a foglia verde, ha un elevato potere antiossidante.
    Le crucifere ovvero cavolfiore, broccolo,verza, favoriscono l’eliminazione di sostanze tossiche e hanno potere protettivo nei confronti dei tumori del colon, della prostata, della leucemia e del carcinoma della mammella.

    I fitoestrogeni, sostanze naturali contenute nei semi di molti vegetali come soia, lino e in misura minore nei cereali integrali, nei legumi, nella frutta secca, hanno un azione protettiva nei tumori della mammella. L’aglio, la cipolla, lo scalogno, il porro stabilizzano il DNA delle cellule sane e svolgono azione preventiva contro il tumore dell’esofago,dello stomaco e della prostata. Sono protettivi i pomodori ricchi di licopene,le erbe aromatiche, le verdure a foglia verde e l’olio d’oliva.

    Nutrienti come il resveratrolo (contenuto essenzialmente nel vino rosso), l’acido ellagico (contenuto in fragole,more e lamponi), la genisteina (contenuta nella soia), hanno dimostrato di poter inibire la crescita della cellula tumorale determinando una minor vascolarizzazione della cellula.

    Ricordiamo infine l’importanza dei probiotici e prebiotici nella prevenzione del cancro del colon attraverso i lattobacilli che agiscono sopprimendo la crescita di specie batteriche che convertono i procancerogeni in cancerogeni, e sequestrando composti potenzialmente mutageni.

    Le evidenze scientifiche dimostrano che le vitamine, i minerali e i fitocomposti vanno assunti attraverso gli alimenti per l’importante effetto sinergico che si ottiene e che gli integratori alimentari non sono consigliati nella popolazione sana per la prevenzione oncologica; la miglior forma di nutrimento è rappresentata dagli alimenti e non dai supplementi!

    La varietà della dieta, seguendo la stagionalità con il consumo di cinque porzioni al giorno di frutta, verdure e legumi, come raccomandato dall’Organizzazione mondiale della Sanità, protegge non solo dall’insorgenza dei tumori ma riduce il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e diabete.

    La nutrigenomica e la nutraceutica sono nuove discipline della nutrizione che studiano in quale modo un alimento modifica il funzionamento dell’organismo a livello molecolare; studiano l’impatto del genotipo sugli effetti dell’alimentazione,cioè come ciascuno reagisce ai cibi e come questi possono influenzare la comparsa di determinate malattie; esse puntano ad elaborare un alimentazione che tenga conto del profilo genetico dell’individuo, e abbandonano l’approccio “classico” della dieta basata soltanto sulle calorie e sul proibire determinati cibi.

    Ovviamente queste scienze sono ancora agli inizi, ma fanno ben sperare! Il numero di persone che hanno avuto diagnosi di tumore e ad oggi sono guarite, è aumentato negli ultimi decenni ed è in costante crescita,grazie all’aumento dei programmi di screening con i quali si è in grado di identificare tumori ad uno stadio precoce e con una maggiore possibilità di guarigione. Avere un corretto stile di vita con sane abitudini alimentari che privilegino il consumo di prodotti di origine vegetale a quelli animali, riduce non soltanto il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, ipertensione e obesità, ma anche,ed è ormai certo, di ammalarsi di tumore.

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