Riprendiamo l’argomento del trasferimento dell’ Istituto Alberghiero di Albanella, facendo seguito a quanto nei giorni trascorsi avevamo già avuto modo di affermare pubblicamente.
Siamo ormai a pochi giorni, o almeno così dovrebbe essere, dalla chiusura dell’Istituto Alberghiero di Albanella e dal suo trasferimento a Matinella; i lavori di adeguamento della struttura di Matinella stanno procedendo con un impegno di spesa da parte della Provincia di 10.000 euro, almeno così si dice, eppure c’è qualcosa che non torna. E che il nostro dubbio appaia fondato è dimostrato anche dalla stessa lettera aperta sottoscritta dal Presidente del Consiglio Comunale.
La prima cosa a non tornare è l’assenza di una perizia tecnica sulla stabilità dell’edificio. Si è deciso a “occhio” e sulla base di criteri precauzionali che, seppure apprezzabili, non hanno alcun riscontro. Fuga dalle responsabilità? E’ possibile visto che si è cercato di dare soluzione ad un problema senza averne valutata l’esatta dimensione e portata. Risposta inconsulta ad indebite pressioni? Anche questo è possibile, considerata la storia recente dell’Alberghiero e le trame più o meno confessabili che si sono intrecciate intorno ad esso. E’ ovvio che di tutto questo non sapremo mai nulla, e che molte delle cose che si sentono in giro potrebbero essere il frutto di qualche fantasia più o meno interessata.
E allora conviene ragionare su quei pochi dati di fatto oggettivamente riscontrabili.
Uno di questi, ad esempio, è che i lavori di adeguamento dell’ex-Asilo di Matinella sono iniziati in gran fretta e senza la necessaria documentazione tecnica: ad oggi non esiste né in Comune né in Provincia uno straccio di carta che autorizzi i lavori e ne definisca l’entità. Lavori, è bene ricordare, varati ancora prima che una decisione definitiva fosse presa e proprio nei giorni in cui, a detta dell’Amministrazione, si stavano <<valutando una serie di ipotesi alternative praticabili>>. In genere chi valuta più ipotesi non inizia a lavorare su una sola di esse, e se lo fa vuol dire che la decisione è stata già presa.
Un altro dato di fatto, anche questo non contestabile, è l’affermazione che il trasferimento a Matinella potrebbe addirittura favorire l’aumento delle iscrizioni all’Istituto non fosse altro che per ragioni logistiche. Nessuno ha la sfera di cristallo, ma possiamo convenire che questa è un’ipotesi plausibile non priva,, tuttavia, di conseguenze negative. Difatti l’Istituto destinato ad ospitare “provvisoriamente” l’Alberghiero crediamo che possa già oggi considerarsi al limite della recettività, figuriamoci se dovessero aumentare significativamente il numero degli studenti che lo frequentano! In quel caso, ci domandiamo, dove si andrebbe a trovare una nuova sistemazione? Albanella o Capaccio? La risposta non è difficile se consideriamo la cronica mancanza di fondi che affligge la Provincia e che ben difficilmente le consentirebbe, nel frattempo, di mettere mano alla struttura di Albanella.
Queste considerazioni sono sostenute, in parte, da dati di fatto oggettivi e in parte da logiche deduzioni derivanti da quei dati. Ci domandiamo se anche l’Amministrazione, nella sua totalità o anche in una sola parte di essa, abbia provato a fare lo stesso semplice ragionamento o non si sia lasciata invischiare in dinamiche che trovano fuori da Albanella la loro ragion d’essere.
Non sappiamo se le previsioni fatte, anche se plausibili, si realizzeranno davvero o se invece sono frutto di una visione meno ottimista di quella dell’Amministrazione Comunale, resta comunque il fatto che si sta accettando di correre un rischio altissimo (la perdita dell’Alberghiero), mettendo in conto anche le gravi conseguenze sull’indotto economico albanellese causate dal trasferimento dell’Istituto, senza aver tentato di esplorare convintamente tutte le strade alternative, e, soprattutto, senza aver ricevuto ancora il conforto di una perizia tecnica che, probabilmente, non ci sarà mai. Quest’ultimo aspetto non è cosa di poco conto, soprattutto se si considera che una eventuale dichiarazione di inagibilità dell’Istituto non potrebbe non avere altre e più importanti ripercussioni. Motivando il trasferimento dell’Istituto con una perizia che ne dimostrasse la pericolosità, come non provvedere alla chiusura immediata della sottostante Strada Provinciale e ad eventuali Ordinanze di sgombero per le abitazioni vicine?
Nell’intera vicenda qualcuno ha tentato di giocare anche la carta fasulla del “campanilismo” (argomento cha ad intervalli stranamente regolari torna nelle polemiche locali) credendo di poter far leva su una temperie populista che sempre più si respira in giro. Diciamo subito che SIAMO ALBANELLA respinge simili tentativi che hanno il chiaro intento di sviare l’attenzione dal merito della questione e tornare a vantaggio di una visione “contrapposta” del Paese. Non è il trasferimento a Matinella a dare fastidio a qualcuno quanto la scarsa trasparenza che circonda l’intera vicenda.
Sappiamo quanto importante sia la permanenza dell’ Istituto nel capoluogo e quanto poco sia stato fatto per garantirla e pur consapevoli dell’assoluta preminenza della sicurezza degli Studenti e dei Lavoratori della Scuola non possiamo non chiederci perché ad una questione così complessa sia stata data una risposta semplicistica ed affrettata.
Il Capogruppo Consiliare
Rosolino Bagini
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