“Dopo avere tanto combattuto per diventare capofila del Piano di Zona S7, cercando di addossare all’ex comune capofila tutta la responsabilità del blocco dei servizi, il Comune di Roccadaspide ha ‘scaricato’ proprio sull’ex Comune capofila, il Comune di Capaccio, la responsabilità di una famiglia di rumeni rimasti senza casa a causa di un incendio”. E’ quanto dichiara l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Capaccio Marilena Montefusco (foto sotto).
“E’ stato solo grazie all’interessamento di alcuni amministratori comunali di Capaccio se lunedì la famiglia non ha trascorso la notte per strada (sono stati ospitati nella palestra comunale di Spinazzo) e alle mie sollecitazioni al piano di zona, se hanno potuto fare ritorno, almeno per qualche altro giorno, nel centro di accoglienza di Capaccio in cui li aveva lasciati il piano di zona. Per cui mi auguro che il sindaco di Roccadaspide provveda entro lunedì a una sistemazione per questa famiglia e non la lasci allo sbando come già avvenuto.
Sebbene, infatti, fosse residente da anni a Roccadaspide, comune che si sarebbe dovuto interessare di trovargli una sistemazione, la famiglia, di cui fanno parte due bambini, sabato scorso è stata portata nel centro di accoglienza di Capaccio, dove fin dall’arrivo si era detto che sarebbe potuta rimanere solo due giorni. E poi? E poi, per loro fortuna, ci ha pensato il Comune di Capaccio.
Non intendiamo salire in cattedra, né dare consigli a chi non ritiene di averne bisogno, ma forse sarebbe più opportuno concentrarsi sui problemi della povera gente e sull’attivazione dei servizi del piano di zona che nonostante il cambiamento del comune capofila sono ancora tutti fermi, piuttosto che perdere tempo a pensare e lanciare accuse infondate verso altri (vedi notizia dei mezzi del piano di zona che l’ex comune capofila, secondo il primo cittadino di Roccadaspide, avrebbe abbandonato all’incuria e che invece non venivano ritirati dal nuovo comune capofila, nonostante i numerosi solleciti)”.
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