Orgoglio e commozione alla prima Festa del donatore di sangue. Una giornata di festa ieri mattina al centro trasfusionale dell’ospedale di Eboli nata da un’iniziativa dell’equipe del reparto e del maestro orafo Rosmundo Giarletta, in memoria di sua madre Fine Raffaela.
Alla presenza del direttore sanitario, Rocco Calabrese, del primario del Centro Trasfusionale, Giuseppe Colicigno, della dottoressa Teresa Sparano e di tutta l’equipe, Giarletta ha consegnato la goccia d’oro a Salvatore Riviello 48enne ebolitano: «un dono per chi in silenzio dona parte di sé, per me sono eroi silenziosi – ha detto Giarletta – è giusto che si sappia che nel nostro ospedale si offre assistenza qualificata, supportata da eccellenti professionalità».
La seconda goccia d’oro, intarsiata di diamanti, è stata consegnata al donatore Francesco Miniaci di Albanella, un riconoscimento a chi per trenta anni ha donato il proprio sangue. «Abbiamo accolto con piacere l’iniziativa del maestro – ha detto Colicigno – ci rendiamo conto che c’è bisogno di donare solo quando capita ad un nostro parente, troppi sono ancora i preconcetti, le paure. Spero che queste iniziative siano utili a sensibilizzare i cittadini».
Un appello raccolto anche dal Rotary club di Eboli partner dell’iniziativa: «è nostro auspicio – ha dichiarato la presidente Vincenza Mastrangelo – che la Festa possa essere ripetuta ogni anno, con il coinvolgimento anche di altre realtà sociali».
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