Svegli prima che suoni la sveglia? Allora avete dormito bene

    0

    Se si cominciano ad aprire gli occhi prima che cominci a suonare la sveglia, significa che avete dormito abbastanza. Ma se così non è, potrebbe anche essere colpa di un gene che, anch’esso, “dorme”.

    immagine dalla rete

    Sono le 6.00 del mattino. Suona la sveglia!
    Questo è l’incubo della maggior parte degli italiani (e stranieri).Non c’è sesso o età che sfugge al problema. Però ci sono persone che si alzano tranquillamente; anzi, che si svegliano prima del dovuto e altre che sono costrette a far suonare la sveglia diverse volte prima di riuscire ad alzarsi.

    E’ perché alcuni sono più fortunati di altri? Ci sarebbe da chiedersi. La risposta a questa domanda ce la fornisce, o almeno ci ha tentato, il dottor Lawrence Epstein  dell’Harvard Medical School, Associate Physician, divisione della Medicina del Sonno.
    Il medico ha riferito all’Healthy Living magazine che la sveglia è uno dei mezzi migliori per privarsi del sonno. Tuttavia, le persone che riescono a svegliarsi da sole, probabilmente riescono a riposarsi molto meglio di quelle che hanno necessità di usare la sveglia.
    Il corpo di queste persone, infatti, si sveglia gradualmente, un po’ come fanno le applicazioni o le apparecchiature elettroniche che cercano di svegliare la persona, pian piano che inizia il giorno.

    Secondo il professor Jan Born, nelle prime ore del mattino il corpo secerne alcuni ormoni legati allo stress. Sono questi che ne permetterebbero il risveglio.
    Durante uno studio condotto alcuni anni fa, Born e i suoi colleghi hanno scoperto l’esistenza di tale ormone. Si chiama ormone adrenocorticotropo (ACTH) ed era stato rilevato proprio nelle persone che si svegliano quotidianamente alla stessa ora. Fungeva, sostanzialmente, come una sveglia incorporata.
    Secondo le ultime ricerche, condotte su quindici volontari che sono stati fatti andare a dormire intorno alla mezzanotte, l’ormone in questione si presentava all’orario indicatogli il giorno precedente. Alle persone, infatti, era stato detto che una mattina avrebbero dovuto svegliarsi alle 6.00, e altre due mattine alle 9.00. Born ha riferito che quando sapevano di esser svegliati alle 6.00, vi era stato un aumento graduale dell’ormone ACTH, fino al livello massimo presentatosi proprio a quell’ora. Tale aumento, tuttavia, non sembra essersi presentato allo stesso modo quando gli era stato detto di svegliarsi alle nove.

    Secondo Lawrence, chi non riesce a svegliarsi, nonostante dovrebbe farlo a causa di questa sostanza presente nel nostro corpo, non ha dormito abbastanza: «Se sei costretto a svegliare qualcuno al mattino, vuol dire che quel qualcuno non ha dormito abbastanza».
    Eppure un orologio interno dovremmo averlo tutti: «Esseri umani, insetti, piante e anche alcuni batteri sono tutti soggetti a orologi interni. Tali ritmi circadiani, sincronizzati al ciclo naturale “luce-buio” del nostro ambiente ci aiutano a svegliarci ogni mattina e ad addormentarci ogni notte», spiega Luciano Di Tacchio, professore assistente presso il Dipartimento di Farmacologia, Tossicologia e Terapeutica della University of Kansas Medical Center.
    Questo non significa, che siamo tutti uguali: «Variazioni di alcuni geni dimostrano il perché alcuni di noi siano dei mattinieri naturali», continua Di Tacchio.

    Come spesso accade, i veri responsabili sono dunque i nostri geni. Per l’esattezza, in questo caso, del gene denominato KDM5A, altrimenti ribattezzato come “gene della sveglia”.
    Pertanto se questo gene è meno “sveglio” di noi al mattino, noi continuiamo a dormire.
    «Questo particolare gene è in realtà parte di una rete di geni che funziona essenzialmente come un orologio. Non è fatto di parti meccaniche, si tratta di componenti molecolari, ma funziona esattamente come un orologio», conclude Di Tacchio.

    fonte: LaStampa.it

    Views: 0


    Invia una risposta