Altavilla Silentina. Interrati rifiuti tossici nelle fondamenta di una fabbrica, veritá o bufala?

    0
    immagine di repertorio

    È una notizia che risuona in tutti i bar della piccola borgata di Cerrelli, fraz. del comune di Altavilla Silentina, ma allo stesso modo anche nelle attività commerciali della vicina Matinella ed Albanella.

    Una notizia che visto gli eventi degli ultimi giorni, purtroppo,  non è di certo una novità.

    Tutto ha avuto luogo alle idi di ottobre quando un forte spiegamento delle forze dell’ordine, croce rossa, carabinieri, corpo forestale, polizia, gdf e caschi rossi, fece irruzione in un noto stabilimento ricadente nel comune di Altavilla Silentina, alla ricerca di bidoni di metallo contenenti chissà cosa, bloccando la produzione ed ascoltando tutti i lavoratori.

    Una mattinata nera per questa importante realtá economica che da lunghi anni ha dato e da tutt’ora lavoro a decine e decine di persone se nonchè oggi vedrebbe macchiata la lunga storia di successi con un fatto raccapricciante: secondo alcuni, nelle fondamente dello stabilimento, tempo addietro,  pare siano stati interrati dei fusti contenenti rifiuti pericolosi.

    Una notizia che in un batter d’occhi ha fatto il giro della piccola borgata estendendosi a macchia d’olio nei comuni limitrofi senza però, ad oggi, essere confermata da nessuno, restando nel limbo tra la verità e la bugia.

    A dire il vero, la notevole presenza di forze dell’ordine aveva fatto pensare che potesse essere vera ma da allora nulla si è più saputo se non le solite voci: “hanno trovato…“,  “stanno scavando…“, “stanno analizzando…” ma cosa non si sà e nessun comunicato stampa è stato diramato. (quindi, bufala?)

    La Iena Nadia Toffa con il pentito Schiavone

    Trapelano informazioni “telegrafiche” (ma non hanno una fonte certa), dal social network facebook, dove alcuni utenti in un primo momento hanno denunciato oltre all’accaduto anche il rischio della perdita del posto di lavoro dei tanti occupati dato il blocco temporaneamente della produzione (poi per fortuna ripresa); in altri post, invece, viene citato solo il nome dell’azienda in questione alludento ai fatti su raccontati (a loro rischio e pericolo di becarsi una denuncia per diffamazione…); però, magicamente, questi post vengono poi eliminati…! (quindi, verità?)

    Allora, è una bufala o una verità? Speriamo nella prima….

    La notizia apparsa, la settimana scorsa, su testate giornalistiche locali però non ci fa ben sperare. Infatti, la notizia relativa al processo Chernobyl dove secondo la procura, alcuni imprenditori del Vallo di Diano e del Casertano avrebbero sversato a nord della Piana del Sele e fino a Capaccio, centinaia di tonnellate di rifiuti tossici, creando un danno ambientale inestimabile tanto è vero che i capi d’accusa di alcuni dei 39 indagati sono pesantissimi: associazione a delinquere finalizzata a reati ambientali, traffico e smlatimento illecito di rifiuti speciali pericolosi, disastro ambientale, falso e truffa ai danni di enti pubblici, fa riflettere di come sia stato violentato il nostro territorio.

    Tra questi nomi, purtroppo, figurano anche i nomi di tre albanellesi ed un capaccese il cui compito era, per i primi, quello di traportare i rifiuti e per il secondo, di trovare un posto sicuro dove occultarlo (anche tra Eboli e Ponte Barizzo fraz. di Capaccio) per solo 500€ a carico. 500 euro per ammazzare la nostra terra!

    Per giunta, fa pensare anche il fatto di trovare sul libro degli indagati anche alcuni nomi di direttori di laboratorio analisi compiacenti che falsificavano l’esito reale delle analisi di questi rifiuti e la redazione di falsi formulari per lo smaltimento.

    Immagine di repertorio

    Quindi, la notizia di apertura (se confermata) di occultamento di rifiuti “tossici” derivanti da scarti di lavorazione nelle fondamente dell’azienda dove all’interno hanno lavorato e tutt’ora lavorano decine di persone, fa davvero venire i brividi.

    Che la “terra dei fuochi” sia solo un nome indicativo di una ben precisa zona della nostra Regione (a detto dei pentiti inquinata con rifiuti radiottivi) è cosa tristemente certa ma oggi la locuzione “terra dei fuochi“, purtroppo, sembrerebbe essere avvicinata anche alle nostre zone…

    Dove un tempo venivano sversati rifiuti tossici, oggi, probabilmente, crescono pericolose colture alimentari…

    .

    .

    Views: 41


    Invia una risposta