Come un sereno “sabato politico” può trasformarsi in due righe nel, forse, peggiore per un politico rappresentativo. Ore 22.58 di sabato, ed ecco un post sul profilo facebook del Presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone, che gli consente di scivolare sulla storia.
Con un paragone al qualto difficile da immaginare per il “mito” Che Guevara, paragonato in brutalità ad Erich Priebke, ex apitano delle SS che partecipò al massacro delle fosse Ardeatine a Roma.
«Ernesto Che Guevara – scrive Iannone – è un macellaio peggiore di Priebke nei primi anni del regime di Fidel Castro a Cuba».
Immediate le reazioni del mondo politico ma anche di molti utenti del social network che hanno esternalizzato il loro disappunto ed inevitabile lo stop alle strumentalizzazioni dallo stesso presidente che in un successivo post, spiega «Non intendevo elogiare o difendere Priebke, che non ho problemi a definire un macellaio, ma dopo aver visto un documentario su Che Guevara in cui si evidenzia che per la storia si è trattato di un macellaio anche peggiore di Piebke, non posso tacere che quest’ultimo non è stato l’unico mostro del Novecento».
In rete si scrive, si legge e si racconta del Che come un condottiero e liberatore di tanti cittadini da sopprusi e violenze, un mito quello del Che che non può stigmatizzato ed essere racchiuso in una frase pronunciata dopo aver visto un documentario. Certo è che in rete c’è chi del Che non racconta tutto oro come lo scrittore Pedro Corzo nel suo libro “Che Guevara, missionario di violenza”.
Noi siamo contro ogni forma di violenza; penso che niente e nessuno può giustificare qualsiasi atto vile e disumanto che in passato e, purtroppo, anche oggi, ha tolto e toglie la libertà a tante persone, la libertà della vita.
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