Albanella. Sequestro in una azienda zootecnica per smaltimento illecito di rifiuti

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    I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, ad Albanella, unitamente ai militari della Stazione del luogo, hanno eseguito un controllo ad una nota e locale azienda agricola e zootecnica per l’allevamento bufalino, controllo finalizzato alla verifica del rispetto della normativa a tutela dell’ambiente nella gestione dell’attività imprenditoriale. In esito all’attività ispettiva i Carabinieri hanno proceduto al sequestro preventivo di una vasta area agricola aziendale di superficie di circa 1.400 mq sulla quale sono stati trovati anche interrati rifiuti speciali quali fanghi frammisti a residui vegetali e pomodori provenienti dalla lavorazione industriale di conserve alimentari per operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione, di cui al codice CER 020301.

    Difatti nel corso del sopralluogo ispettivo all’azienda agricola e zootecnica di allevamento bufalino i Carabinieri dello speciale reparto a Tutela dell’Ambiente hanno rilevato che un’area agricola di circa 1400mq, di forma pressoché rettangolare, di estesa dimensioni e facente parte di un appezzamento di maggiore estensione utilizzato per la coltivazione di mais per uso zootecnico, era interamente interessata da uno scavo di profondità variabile fino a 3 metri; sulla superficie di tale area vi erano evidenti residui di pomodori, residui vegetali e fanghi (caratterizzati dalla copiosa presenza di liquidi) che emanavano esalazioni olfattive maleodoranti. Tali fanghi di provenienza sicuramente non riconducibile alle aziende agricole presenti nella località, risultavano in parte ricoperti da terreno scavato sul posto ed utilizzato al fine di nasconderne la provenienza.

    I Carabinieri del NOE con l’ausilio di personale del’Arpac di Salerno, prontamente intervenuto a richiesta dei militari, e di un escavatore cingolato hanno poi provveduto ad effettuare -a campione- degli scavi nell’area oggetto del rinvenimento dei fanghi; gli scavi, eseguiti fino ad una profondità di circa 4,5 metri dal piano di campagna, hanno evidenziato la presenza, anche in profondità, di fanghi frammisti a residui vegetali e pomodori, sicuramente derivanti dalla lavorazione industriale di conserve alimentari del pomodoro, fanghi classificabili con il codice CER 020301 “fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti”, che erano stati dunque astutamente interrati per eseguirne un deposito permanente nel suolo e poi, al fine di essere occultati, erano stati parzialmente ricoperti da terreno di scavo.

    Dalle operazioni di scavo veniva rinvenuto anche un bins rotto, il classico imballaggio in plastica usualmente impiegato per la raccolta dei descritti rifiuti presso gli stabilimenti delle industrie conserviere. Il legale rappresentante dell’azienda agricola e zootecnica è stato pertanto deferito in stato di libertà ai magistrati della sezione reati ambientali della Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno per la violazione emersa in ordine al reato previsto dal D.L.vo n.152/2006 (codice dell’Ambiente), in particolare dell’art.256, per avere illecitamente gestito e smaltito, mediante interramento in estesa area agricola, rifiuti speciali quali fanghi frammisti a residui vegetali e pomodori provenienti dalla lavorazione industriale di conserve alimentari per operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione, di cui al codice CER 020301.

    Pertanto, alla luce di quanto accertato dai Carabinieri dello speciale reparto a Tutela dell’Ambiente, ed al fine di assicurare la prova del reato, nonché impedire che lo stato dei luoghi potesse essere mutato e che l’attività illecita potesse protrarsi ulteriormente, ritenuta inoltre la necessità di evitare alterazioni e dispersioni delle prove, si è dunque proceduto al sequestro di un’area per complessivi 1.400 mq circa interessata allo stoccaggio cumulativo di rilevanti quantità di rifiuti speciali non pericolosi, ed alla contestuale denuncia in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria del legale rappresentante della società per la violazione penale emersa nel corso del controllo.

    L’attività di indagine dei Carabinieri proseguirà, d’intesa con i magistrati della sezione reati ambientali della Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno, per accertare la provenienza dei rifiuti rinvenuti interrati, pratica che evidenzia il comportamento illecito e gravemente dannoso per l’ambiente da parte di imprenditori senza scrupoli.

    fonte: Comunicato Stampa

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