Un traffico internazionale di droga, smantellato dalla Guardia di Finanza di Napoli nell’ambito dell’operazione “Hama I”, che passava anche per Scafati, Pontecagnano, Bellizzi e Capaccio Paestum. Cocaina a fiumi, stoccata in Spagna e Olanda e poi importata in Italia, che serviva anche a rifornire la piazza di Salerno grazie ad una famiglia di autotrasportatori locale assoldata dalla camorra: corrieri affidabili a libro paga di clan attivi a Torre Annunziata e Secondigliano, ora indagati a piede libero con il sequestro, a loro carico, di beni mobili ed immobili, conti correnti bancari, polizze assicurative e due società di autotrasporti con sedi a Pontecagnano e Capaccio.
Il Nucleo di Polizia Tributaria (G.I.C.O.) di Napoli, infatti, ha eseguito su tutto il territorio nazionale un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della locale D.D.A. nei confronti delle medesime 34 persone tratte in arresto, il 9 settembre 2013, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga, detenzione illegale di armi, favoreggiamento, estorsione, furto, ricettazione ed attribuzione fittizia di beni.
Nel dettaglio, è stato eseguito il sequestro di: 12 immobili; 4 terreni: 8 aziende operanti nel settore degli autotrasporti, della ristorazione, della vendita al minuto di tabacchi; oltre 100 conti correnti bancari accesi presso 45 istituti di credito; 30 autovetture; 10 motocicli e un’imbarcazione da diporto. Le province interessate dall’azione delle Fiamme Gialle, coadiuvate nella circostanza da altri Reparti del Corpo competenti per territorio, sono Napoli, Varese, Viterbo, Bologna, Roma, Cuneo, Cosenza, Potenza e Salerno.
Tra le imprese sequestrate figura una ditta di trasporti di Salerno, già utilizzata dall’organizzazione per introdurre dalla Spagna in Italia ingenti quantitativi di cocaina, con sedi a Pontecagnano e Capaccio: a finire in manette i titolari Giuseppe e Gianpiero Autuori, di Salerno e rispettivamente padre e figlio, con Rosario Muscari, autista salernitano già arrestato, tempo addietro, mentre trasportava ben 60 kg di cocaina occultata in un carico di vasetti di maionese (nella foto) per conto degli Autuori.
Un quarto conducete, di Scafati, è tuttora ricercato. Secondo la Dda di Napoli, proprio i salernitani coinvolti avrebbero ricoperto un ruolo importante nella commercializzazione dello stupefacente lungo l’asse Spagna-Campania, in quanto ben inseriti all’interno del cartello facente capo a Vincenzo Scarpa, detto ‘o dottore, individuato come il capo del sodalizio criminale e acciuffato all’aeroporto di Fiumicino mentre cercava di imbarcarsi per Madrid munito di documento falso: oltre 110 kg di droga sequestrati, per un valore di mercato di oltre 12 milioni di euro.
L’attività delle fiamme gialle rappresenta l’epilogo di lunghe, complesse e articolate indagini di polizia giudiziaria, dirette dalla DDA di Napoli ed eseguite dal Nucleo Polizia Tributaria Napoli, nei confronti di una delle più importanti e agguerrite organizzazioni criminali attualmente attive nel settore del traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Le indagini hanno appurato che l’organizzazione poteva contare su solide basi operative e logistiche in Spagna, dove i vertici del gruppo criminale potevano contare su contatti diretti con i fornitori dei principali cartelli sudamericani e in Olanda.
La pericolosità del sodalizio è resa evidente non solo dall’entità della sostanza stupefacente sequestrata, ma anche dalla capacità dell’organizzazione di realizzare un vero e proprio “sistema operativo” su scala transnazionale, nel corso del quale venivano curati abilmente i dettagli del trasporto internazionale della droga, del suo occultamento e stoccaggio una volta introdotta in Italia, e della sua successiva vendita e distribuzione alle organizzazioni acquirenti.
Il sodalizio si è mostrato capace di elaborare tecniche operative efficienti, spesso fantasiose, come ad esempio le autovetture “a sistema”, dotate di doppifondi azionabili tramite dispositivi elettronici, dove veniva occultata sia sostanza stupefacente che denaro contante. L’organizzazione si è avvalsa anche di diversi sodali arruolati nella fila degli “spalloni”, incaricati di trasportare sulla propria persona o nel bagaglio a mano ingenti somme di denaro destinate ai fornitori delle sostanze stupefacenti.
Nel corso delle indagini – che si sono avvalse della preziosa collaborazione delle Autorità spagnole – è stata documentata la movimentazione di denaro contante tra l’Italia e la Spagna, riconducibile all’organizzazione indagata, per un importo complessivo di oltre 4 milioni di euro nonché la detenzione e/o commercializzazione di oltre 350 kg di sostanza stupefacente, di tipo cocaina, di cui circa 110 kg sottoposti a sequestro.
Dominus indiscusso della compagine delinquenziale è risultato lo stesso soggetto il quale ha costituito, diretto, organizzato e finanziato il sodalizio. Egli ha dimorato stabilmente in Spagna, in una rinomata zona residenziale della capitale, da dove ha gestito il traffico internazionale di sostanze stupefacenti, rappresentando uno stabile e assai influente punto di riferimento per il mercato italiano, vantando una fitta rete di conoscenze negli ambienti criminali del Nord Italia nonché dei mercati del meridione.
Alle sue dipendenze, le indagini hanno dimostrato l’esistenza di una folta schiera di gregari, stipendiati e dotati di mezzi di trasporto da utilizzare per la gestione del traffico di sostanze stupefacenti.
Tra questi un ruolo di primaria importanza rivestono la moglie, al momento irreperibile, nonché i nipoti, il fratello (soprannominato “Mimmuccio”) e altri soggetti orbitanti nell’area criminale di Napoli Nord, direttamente collegati con un noto clan camorristico ivi egemone. Si tratta, nello specifico, di M.G. e D.L.. Tali soggetti, residenti nel quartiere di Napoli – Pianura, il 22 giugno 2012 venivano tratti in arresto unitamente ad altri pregiudicati per favoreggiamento personale nei confronti di M.F., considerato uno dei boss della droga della “Vane/la Grassi”, colpito da ordine di cattura emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli per i reati di associazione di stampo mafioso e associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.
Gli accertamenti patrimoniali condotti dal Nucleo Polizia Tributaria Napoli, avvalendosi anche della collaborazione degli Organi collaterali spagnoli, hanno permesso sia di individuare una fitta rete di soggetti “evasori totali” (ovvero che non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi), sia di portare alla luce l’esistenza di beni immobili, mobili e disponibilità finanziarie illecitamente accumulate dall’organizzazione e dunque sottoposte a sequestro. Il valore del patrimonio sequestrato in data odierna ammonta a circa 10 milioni di euro.
fonte:Comunicato Stampa GdF
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