Migliorano decisamente le condizioni di saluti del matinellese imprenditore Massimo Carrano, 40 anni, caduto accidentalmente dal tetto di un capannone all’interno della sua azienda agricola la mattina del 24 luglio scorso.
Una rovinosa caduta che lo aveva portato al coma ma che ora, per fortuna, è solo un brutto ricordo poichè, uscito dal tunnel, oggi Massimo riconosce e parla nonostante però si alternino dei momenti di lucidità a stati confusionali ma ciò è del tutto normale; scongiurati, quindi, danni alla colonna vertebrale.
Massimo Carrano la mattina del 24 luglio scorso, stava cercando di allietare i suoi capi bufalini dal calore soffocante della giornata compiendo operazioni di manutenzione dell’impianto a pioggia sul tetto del capannone. Una distrazione fatale e il cedimento del tetto lo ha fatto precipitare a testa in giù da circa 7mt di altezza impattando violentemente con il suolo. A soccorlerlo i familiari, il fratello Fabio, che osservava le operazioni del fratello trasformandosi da aiutante e spettatore inerme della tragedia. Allertati i soccorsi, Massimo fù trasportato con eliambulanza al nosocomio vallese e ricoverato in sala rianimazione.
Oggi Massimo è uscito dalla sala rianimazione e traferito nel reparto di neurochirugia del medesimo ospedale. Subito dopo la caduta, Massimo è stato sottoposto a diversi interventi chirugici tra cui l’intervento al femore fratturato, l’asportazione della milza, alla te
sta per ridurre il forte ematoma (sta rientrando piano piano) ed al torace per ridurre la perforazione del polmone causata dall’inclinazione di una costola.
Al risveglio dal “sonno obbligato” ha riconosciuto alcuni familiari, mosso gli arti inferiori ma ciò nonostante i medici si sono riservati lo scioglimento della prognosi, tutt’ora riservata. I tempi di recupero sono lunghi ma tutto procede per il meglio e sembrerebbe, quindi, uscito dalla fase critica.
Stazionarie, invece, le condizioni di Giuseppe Di Lucia, 30enne di Bosco, vittima di un incidente stradale con la sua Harley Davidson il 12 agosto scorso e nel cui scontro con una mercedes E250 ha subito un violentissimo trauma al ginocchio (in attesa di intervento chiururgico per via di un’infezione) e le condizioni di Michele Capozzoli, giovane ingegnere di Matinella, vittima anche lui di un incidente stradale con la sua vespa px, a distanda di due giorni dall’incidente di Di Lucia, causato, probabilmente, dalle pessime condizioni del manto stradale postumo dell’intervento di metanizzazione che ha interessato un tratto di SP11 all’altezza del ristorante Mimosa.
Anche in questo ultimo episodio il conducende della vespa, impattando e scivolando sull’asfalto, ha subito un trauma al ginocchio per il quale è necessario un intervento chirurgico.
Un paese intero in ansia per i tre concittadini che oggi può tirare un primo sospiro di sollievo, forza ragazzi!
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