Capaccio. Rapina alla gioielleria Marandino. Arrestata una donna

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    Nella mattinata del 28 marzo u.s. quattro rapinatori entrarono in azione in una gioielleria di Capaccio Scalo; tre uomini e una donna, sotto la minaccia di un’arma, legarono con fascette di plastica le due commesse presenti all’interno dell’esercizio commerciale e, praticamente indisturbati, asportarono gran parte degli oggetti di valore in esposizioni per poi allontanarsi, sparendo nel nulla.
    I Carabinieri della Compagnia di Agropoli hanno svolto un lavoro certosino e delicato fatto di collegamenti tra persone già conosciute alle Forze dell’Ordine per reati specifici, sia locali sia originari dell’hinterland napoletano e di persone comunque legate all’ambiente malavitoso, attraverso, anche, un’analisi meticolosa dei filmati delle telecamere a circuito chiuso presenti all’interno della gioielleria.
    Le risultanze investigative emerse sono state pienamente accolte e concordate dall’Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica di Salerno. Infatti, il G.I.P. del Tribunale di Salerno, in data 25 giugno scorso, ha emesso il provvedimento di Custodia Cautelare in carcere nei confronti di DI MAIO Amelia, 37enne di Napoli, incensurata. È stato accertato che la donna, è stata la prima a entrare nella gioielleria insieme ad un complice, fingendo di essere una coppia interessata all’acquisto di alcuni monili ma, al successivo segnale rivolto ad altri due complici che attendevano all’esterno dell’esercizio commerciale, con una mossa repentina ha immobilizzato le commessa con alcune fascette di plastica per poi, insieme agli altri tre, asportare quanti più oggetti possibili posti in esposizione nelle vetrine e fuggire, facendo perdere le proprie tracce.
    Alle prime luci dell’alba di oggi, i Carabinieri di Agropoli, collaborati in fase esecutiva da quelli della Compagnia di Napoli Vomero, hanno bussato alla porta della sua abitazione di Napoli per notificarle il provvedimento restrittivo ed effettuare una perquisizione domiciliare.
    La DI MAIO, dopo le operazioni di fotosegnalamento, è stata tradotta presso la vicina Casa Circondariale femminile di Pozzuoli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sono in corso ulteriori indagini per identificare gli altri complici e assicurarli alla Giustizia.

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