A seguito dell’articolo pubblicato il giorno 30 maggio dal titolo “Maxi evasione fiscale ad Albanella, sequestrata una villa: nei guai un avvocato” tratto dal quotidiano online La Città (come indicato nella fonte ai sensi della legge 633/41), Riceviamo e pubblichiamo fedelmente.
Salerno, li 31 maggio 2013
Ogg: Richiesta di rettifica ai sensi dell’art.8 della legge n.47 dell’8/2/48.
Io sottoscritto avv. Federico Conte, nella qualità di difensore dell’avv.Mario Manzo, con riferimento agli articoli apparsi sulla edizione di oggi del vostro giornale in ordine al sequestro per equivalente operato sui conti e sui beni del mio assistito dalla Guardi di Finanza di Battipaglia rappresento e preciso quanto segue:
A carico dell’avv.Manzo è in corso un accertamento tributario che non è ancora approdato alla fase conclusiva, essendo ancora in corso presso l’Agenzia delle Entrate la verifica dei dati oggetto del Processo Verbale di Constatazione redatto della Guardi di Finanza di Battipaglia.
Un accertamento, quello della Guardia di Finanza, basato su criteri presuntivi ad integrazione e rettifica dei quali il Manzo ha già presentato copiosa documentazione contabile e bancaria.
Allo stato dunque, procedendosi sulla base di una mera ipotesi tributaria, affermare che l’avv.Manzo sia un evasore è scorretto oltre che ingiusto.
Solo con l’avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate si avrà, se del caso, l’indicazione definitiva del reddito presuntamente evaso e dell’eventuale superamento della soglia di rilevanza penale.
Fino ad allora, oltre al doveroso rispetto che si deve all’attività della Magistratura deve coniugarsi quello, altrettanto doveroso, per la dignità, la privacy e la tranquillità dell’avv.Manzo e della sua famiglia, ragion per cui andrebbero evitate rappresentazioni scandalistiche che, esorbitando nei toni e nei contenuti i limiti di verità e correttezza imposti dalla legge, si traducono in un grave pregiudizio dell’immagine dell’uomo e del professionista.
In particolare l’affermazione che l’avv.Manzo avrebbe costituito un Trust (nell’interesse della propria unica figlia) per sottrarre i propri guadagni al fisco è tecnicamente sbagliata oltre che ingiusto sotto il profilo morale.
Ed infatti, come è noto l’istituto giuridico in questione è stato importato dal tradizione anglosassone per finalità di garanzia e trasparenza nella gestione di beni e risorse, e, per sua stessa natura, non si sottrae all’accertamento penalistico.
Vi è poi che per l’avv.Manzo, titolare di un avviato studio professionale che garantisce ogni anno allo Stato un importante gettito erariale e alla Cassa Forenze un cospicuo versamento contributivo, salvo a non voler immaginare la cessazione della sua brillante carriera, sarebbe impossibile oltre che impensabile sottrarsi alle pretese dell’Agenzia delle Entrate.
Con richiesta espressa di pubblicazione integrale.
Distinti saluti,
Avv.Federico Conte
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Nb: La presente nota è stata inviata alle testate giornalistiche Il Mattino, La Città e Metropolis.
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