Matinella. eXpressioni, percorsi di vita. 5 giugno serata conclusiva

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    Si svolgerà il prossimo 5 giugno in P.zza Martiri del Lavoro a Matinella a partire dalle ore ore 21.00, ed in diretta streaming sul portale Matinella.it (grazie a Convergenze spa e al Comune di Albanella), la serata conclusiva dell’evento organizzato dall’Ass.ne “Ho un sogno” di Matinella e dall’Ass.ne Verso la vita di Capaccio Scalo dal titolo “eXpressioni, percorsi di vita“. L’evento era stato programmato per il giorno 27 maggio ma rinviato per le cattive condizioni atmosferiche.

    Questo progetto si rivolge ai giovani adolescenti, alla loro vita quotidiana ed a tutto il mondo che li circonda: famiglia, amici, scuola, istituzioni, ed ai loro sentimenti, ai loro sogni, alle loro speranze in una Società che ha acquisito una “velocità” inimmaginabile solo alcuni decenni orsono.

    La multimedialità che viene vissuta, presuppone una maggiore capacità di adattamento, ma se da una parte è acquisita nell’utilizzo degli strumenti, dall’altra crea una difficoltà di comunicazione nelle relazioni con l’adulto, una scarsa autostima, una tendenza all’isolamento. Il giovane adolescente cerca l’appoggio del gruppo dei pari e contemporaneamente vuole manifestare la propria originalità contro l’omologazione imposta dal gruppo stesso; si alternano momenti di isolamento a momenti in cui si tende ad instaurare il maggior numero possibile di relazioni d’amicizia per potersi muovere nel mondo con sicurezza.

    E’ la fase in cui si mette in discussione il proprio io ma anche il contesto sociale di riferimento ed aumenta la tendenza all’egocentrismo ed al protagonismo, all’incoscienza ed all’atteggiamento di sfida riguardo alle regole sociali. Di contro,  l’incapacità e/o l’impreparazione e/o la poca disponibilità di energie  degli adulti li rende assenti nell’educazione degli adolescenti, aumentandone il disagio e sempre più il “rancore”, e di conseguenza, aumenta la necessità di una  riconciliazione dei giovani con la società, con la scuola e gli enti di formazione, con le istituzioni, con le famiglie stesse.

    La mancanza di guida non ha dato né competenze né curiosità, la mancanza di protezione non ha dato sicurezza. Senza competenze, senza esplorazioni e senza protezione non c’è posto per le regole, in quanto queste vengono vissute come imposizioni e prove di forza, come qualcosa che schiaccia e non come strumenti del vivere da protagonisti. Vi sono anche giovani di ambienti sociali “a margine” ai quali mancano gli strumenti basilari per stare al mondo: il vocabolario è povero, le abilità sociali molto ridotte.       Queste loro difficoltà possono convergere nella  “paura” e, come in tutti, generare frustrazione che ha il naturale sbocco nell’aggressività verso sé stessi e verso gli altri.

    Ecco perché per molti giovani la trasgressione non ha valore di per sé, ma solo di offesa a chi non ha dato loro quello di cui avevano bisogno.

    Tutto ciò può essere una delle tante chiavi di lettura; può spiegarci come ogni giovane ha bisogno di estrinsecare il suo essere “super eroe” attraverso lo sballo, una corsa in auto, od una impennata con la moto

    Bisogna intervenire preventivamente indirizzando correttamente i giovani verso la percezione del rischio anche se non esistono protocolli precostituiti, validi per ogni situazione.

    Ogni giovane è una persona unica e proprio alla sua unicità bisogna rivolgersi, attraverso ciò che li accomuna: il bisogno di educazione alla responsabilità.

    Per fornire strumenti utili a stimolare la discussione e la riflessione  su questa tematica così terrificante, bisogna parlarne da una prospettiva insolita, quella di chi il problema l’ha conosciuto dal di dentro vivendolo in prima persona.

    Dunque non grilli parlanti, professori o maestri di vita ma solo voci e parole di chi racconta una storia. Una storia vera.

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