Rifiuti dall’Agro ad Albanella, condannati due imprenditori

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    Condanna a quattro mesi di reclusione (pena sospesa) per lo sversamento abusivo di rifiuti speciali non pericolosi derivanti dalla produzione di conserve di pomodoro oltre ad altri materiali, per Romualdo Guarracino 50 anni, titolare della ditta di autotrasporti di Albanella, e Antonino Russo 82 anni di Angri, titolare di un’industria di produzione di conserve. L’accusa è di aver smaltito e fatto smaltire illegalmente barattoli in latta; semi di bucce di pomodori; materiale di risulta proveniente da demolizioni e costruzioni edili; fanghi prodotti da trattamenti di acque reflui industriali; contenitori e bottiglie in plastica.

    Il tutto scaricato e occultato in un fondo di proprietà di C.F. situato in località Fravita ad Albanella, di circa 4000 mq, destinandolo a discarica abusiva. La vicenda processuale ha inizio il 5 dicembre del 2006 quando i carabinieri procedono con il sequestro del fondo. Nel registro degli indagati, oltre a Guarracino e Russo  finisce anche la proprietaria del terreno sul quale era stata creata la discarica abusiva, assistita dall’avvocato Antonella Palladino.

    La donna all’epoca apprese dell’avvenuto sequestro da una telefonata dei carabinieri di Matinella, che accertarono la presenza di una «discarica apparentemente formata da fanghi ricavati dalla lavorazione industriale del pomodoro, da compost ed altro materiale miscelato tra cui plastiche varie e barattoli di lamiera. Al centro si era formata una grossa palude che fermentava ed emanava esalazioni nauseabonde».

    Il caso per C.F. è stato archiviato, oggi è parte offesa  costituitasi parte civile nel processo. Contestualmente il legale ha proposto denuncia nei confronti degli attuali imputati, per invasione di terreno e danneggiamento. Il Tribunale di Eboli ha dichiarato Romualdo e Russo colpevoli di danneggiamento condannandoli a quattro mesi, con la sospensione condizionale della pena. Li ha altresì condannati al risarcimento dei danni in favore di C.F..

    fonte:LaCitta – di A.S.

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