Spunti di riflessione e interrogativi emergono dal 15° censimento fatto dalla Comunità Montana Calore Salernitano. Analizzati i dati che riguardano il decennio 2001 – 2011. Dallo studio emerge un andamento discordante: i comuni rientranti nell’Ente il cui territorio occupa aree ricadenti nella Piana del Sele ha incrementato in maniera considerevole la sua popolazione. Diversa la situazione dei comuni delle aree interne dove si assiste a una migrazione di massa.
Ma analizziamo i dati. Nel 2001 la popolazione ricadente nel territorio della Comunità Montana Calore Salernitano raggiungeva le 34.722 unità. In un decennio assistiamo a un crollo sostanziale con un negativo di – 1.556 unità (- 4,48%), passando quindi a 33.166 residenti.
E’ Valle dell’Angelo il comune con il più alto tasso di calo in percentuale con una perdita di 126 residenti (-31%) nel decennio 2001 – 2011 entrando di diritto, così, nei comuni a rischio estinzione con i suoi 280 abitanti. Seguono a ruota: Sacco (-20,3%, -142 residenti), Piaggine (- 18,5%, -328 residenti), Campora (-18,1%, – 102 residenti), Magliano Vetere (-16,9%, -150 residenti), Stio Cilento (-13,4%, – 146 residenti), Castel San Lorenzo (- 13,2%, – 402 residenti) e infine Laurino (-12,4%, – 242 residenti). Cali inferiori ma che confermano il dato allarmante circa lo spopolamento delle aree interne riguardano comuni quali: Monteforte Cilento (-9,6%, – 60 residenti), Felitto (-7%, – 97 residenti), Trentinara (-4,9%, -86 residenti), Roccadaspide (-1,4%, -107 residenti).
Ma veniamo ora ai dati positivi, quei dati cioè che attestano una inversione di tendenza ovvero quei comuni che hanno avuto un incremento di popolazione, sono due: Albanella (+2,9%, +186 residenti) e Altavilla Silentina (+3,6%, +246 residenti). Il dato che sottolinea la crisi demografica di queste aree è che comuni quali: Valle dell’Angelo, Sacco, Piaggine, Campora, Magliano Vetere, Stio Cilento, Castel San Lorenzo, Laurino e Monteforte Cilento rientrano nella lista di quei comuni con minore crescita demografica al censimento 2011 della popolazione della provincia di Salerno.
Questo decremento, se proseguirà anche nei prossimi anni in questi termini, comporterà la perdita di molti servizi di pubblica utilità: scuole, uffici, enti vari, trasporti, etc con riduzione ulteriore di posti di lavoro e naturalmente conseguente ulteriore migrazione. Insomma sarà la fine del Cilento interno?
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