È durato circa tre ore l’interrogatorio di Marta Santoro davanti al pm Maurizio Cardea, titolare dell’inchiesta per concussione e tentata concussione, che vede coinvolta, insieme con il marito Antonio Petillo, l’ex comandante della Forestale di Foce Sele. La Santoro è stata sottoposta ad interrogatorio su richiesta dei legali di fiducia Antonio Zecca e Antonello Natale. I due indagati, hanno risposto alle contestazioni sulle presunte mazzette riscosse dagli imprenditori le cui denunce hanno dato il via all’inchiesta della Procura di Salerno. La prima ad essere ascoltata, alle 10, al carcere di Fuorni, dove si trova detenuta non più in cella di isolamento, è stata la Santoro.
«Il maresciallo Santoro – ha affermato il legale Zecca – ha contestato le posizioni sostenendo che non fossero conformi al vero le numerose dichiarazioni rese dagli imprenditori. Ha fornito tutte le necessarie precisazioni arricchite con elementi di riscontro. A nostro avviso il perdurare della misura della carcerazione è superflua nell’attesa di un giudizio immediato». La fase delle indagini preliminare potrebbe concludersi presto con l’inizio dell’iter giudiziario a carico della sovrintendente. L’azione difensiva dei legali punterebbe ad “alleggerire” l’ipotesi di reato. «Le nostre attività sono volte alla qualificazione del reato contestato – ha evidenziato Zecca – e se effettivamente si tratti di concussione, corruzione o millantato credito. Comunque sia procederemo con la richiesta di scarcerazione e revoca della misura cautelare».
Un interrogatorio che sicuramente ha fornito agli inquirenti altri elementi utili per l’attività investigativa nell’ambito di un’inchiesta molto complessa iniziata dopo le dichiarazioni di imprenditori capaccesi, che hanno denunciato di essere vessati dalle richieste di denaro e mazzette dalla Santoro. Sentito dal pm anche Petillo, difeso dall’avvocato Mimmo Guazzo. La sua sarebbe una posizione marginale rispetto alla moglie, che lo vedrebbe coinvolto in un caso di tentata concussione. Petillo si trova agli arresti domiciliari presso l’abitazione della madre a Salerno. A tutt’oggi i carabinieri e la Procura stanno raccogliendo le testimonianze di imprenditori, che denunciano di aver consegnato delle tangenti alla Santoro. Dopo le prime denunce, con le quali alcuni imprenditori hanno dichiarato di essere stati vittima del presunto sistema messo in piedi dalla Santoro che, in cambio di omessi controlli, avrebbe ricevuto delle somme di denaro, si è creato un vero e proprio effetto domino.
Ad oggi, sono almeno un centinaio le persone che hanno presentato una denuncia nei confronti dell’ex comandante della stazione della Forestale di Foce Sele in cella dallo scorso 3 ottobre. Alcuni fogli, contenenti appunti presi a mano, che riportavano un elenco di date di matrimoni, che si svolgevano all’interno di note strutture alberghiere e di ristorazione, con affianco somme di denaro. E’ questo uno degli elementi chiave, unitamente alle denunce degli imprenditori, intercettazioni ambientali e video, in mano agli inquirenti nell’inchiesta della Procura di Salerno, diretta dal procuratore capo Franco Roberti.
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