Cirielli dichiarato decaduto. Iannone è il nuovo presidente della Provincia

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    Il parlamentare decade per incompatibilità, subentra il vice che replica: «Sarò un fedele esecutore»

    Antonio Iannone e l'On. Edmondo Cirielli

    Edmondo Cirielli non è più il presidente della Provincia di Salerno. Il consiglio provinciale con ventuno voti favorevoli e due astenuti, Antonio Cammarota ed Angelo Villani, ha dichiarato decaduto per incompatibilità Cirielli dal ruolo sinora ricoperto a Palazzo Sant’Agostino. I gruppi consiliari del Partito Democratico e dell’Italia dei Valori hanno scelto di abbandonare l’aula al momento del voto. Si è concluso così il terzo atto di un complesso, e contrastato, iter amministrativo avviato poco più di un mese fa dal consigliere Salvatore Memoli e dalla sua mozione con cui veniva sollevata la questione dell’incompatibilità. Al pidiellino Giovanni Fortunato è toccato ribadire le ragioni, in special modo politiche, che il centrodestra ha posto alla base della decisione di votare per la decadenza di Cirielli dal ruolo di presidente della Provincia. Il tentativo di Fortunato si è rivelato infausto, prestando il fianco ad un duro affondo di Antonio Romano secondo cui «in questa vicenda il discrimine tra l’abuso e l’illegittimità è sottile, mi sarei aspettato maggiore riflessione». Immancabile, poi, lo scontro tra il consigliere democratico Tommaso Amabile ed il presidente del consiglio Fernando Zara, denunciato dall’esponente del Pd per abuso d’ufficio proprio per la gestione dei lavori dell’assemblea di Palazzo Sant’Agostino.

    IL RUOLO AD ANTONIO IANNONE – Il nuovo fronte polemico tra maggioranza ed opposizione, ormai archiviata la questione incompatibilità salvo prevedibili code giudiziarie, si sposta ora sul ruolo assegnato ad Antonio Iannone. Fino ad ieri vice di Cirielli, oggi a Iannone spetta il compito di guidare l’amministrazione provinciale in veste di presidente facente funzioni. «Questa è l’elezione farsa di un presidente scelto da nessuno» urla dai banchi dell’opposizione il democratico Paolo Russomando, sintetizzando in maniera colorita la posizione della minoranza. A Iannone, infatti, viene rimproverata la mancanza di rappresentatività derivante dalla mancata partecipazione in veste di candidato alle elezioni provinciali del 2009. «Possibile -incalza Russomando- che nelle diciassette liste che hanno sostenuto la candidatura di Cirielli non vi fosse neanche un posto per Iannone? Lui più semplicemente è stato scelto dal capo». Sulla mancata investitura popolare del nuovo presidente della Provincia va all’attacco anche Antonio Cammarota: «Abbiamo votato Cirielli – dice l’esponente di Fli- perché facesse il presidente della Provincia ed oggi con questo voto si tradisce la volontà popolare. Altro dato negativo è che Iannone è privo di consenso politico, presupposto necessario per ricoprire determinati ruoli».

    LA REPLICA – A questo fuoco di fila il neopresidente replica al termine dei lavori dell’aula. «Sarò un fedele esecutore – dice Iannone- degli indirizzi programmatici presentati agli elettori nel 2009. Non sono stato eletto ma è evidente che sono vincolato al progetto politico di Cirielli ed è noto il mio impegno diretto per l’affermazione elettorale alle ultime provinciali». Dichiarazioni che non convincono l’opposizione. Nei giorni scorsi, infine, il centrosinistra ha raggiunto un’ulteriore intesa in materia di primarie: Pd, Sel e Psi hanno definito sul piano locale il percorso politico e programmatico in vista delle consultazioni che si svolgeranno il prossimo 25 novembre, con ballottaggio il 2 dicembre.

    fonte: Corriere del Mezzogiorno


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