Astensione dal lavoro per i dipendenti del Consorzio Bacino Salerno 2, affidatari del servizio di raccolta rifiuti per il Comune di Albanella. Alla base dello sciopero, il mancato pagamento degli stipendi da parte del Consorzio, alle prese con gravi difficoltà finanziarie.
Lo sciopero, attuato solo per la giornata di venerdì 19 ottobre anche per non arrecare eccessivi disagi alla popolazione residente, ha voluto rappresentare un segnale forte di operai e dipendenti verso il proprio datore di lavoro, il Consorzio Bacino Salerno 2, sempre più fagocitato da una crisi che sembra senza via d’uscita e che vede già dall’estate i dipendenti di Salerno sul piede di guerra per il mancato versamento degli emolumenti.
L’agitazione dei dipendenti operanti sul territorio Albanellese ha comunque solo rallentato la raccolta dei rifiuti porta a porta, realizzata questa mattina e questo pomeriggio dal Comune di Albanella, che ha incaricato due operai comunali del compito di “fare il giro” tra le oltre 2000 utenze del Comune. Una raccolta straordinaria per evitare disagi alla cittadinanza, impegnata proprio in queste settimane nel pagamento della 3^ rata della Tarsu 2012.
I servizi di conferimento all’Isola Ecologica sono stati responsabilmente assicurati alla cittadinanza dai dipendenti in sciopero: la struttura di via Iscalonga infatti è rimasta regolarmente aperta all’utenza questo pomeriggio fino alle ore 18. L’operaio a presidio dell’Isola ha poi rassicurato che sabato 20 ottobre riprenderà regolarmente il servizio di raccolta.
Almeno fino alla prossima crisi di un ente ormai in liquidazione da tre anni e finito recentemente nell’occhio del ciclone a causa dell’inchiesta della Procura di Salerno. Una inchiesta che, leggendo le carte dell’accusa che ora aspettano la prova del processo, avrebbe portato alla luce anni di sperperi e di gestioni piuttosto “allegre” di un ente che, sempre secondo l’indagine condotta dal pm Franco Roberti, sarebbe stato un vero e proprio “carrozzone politico” per anni alla mercé dei partiti del centrosinistra. Nell’indagine, che ha visto nel mese di giugno la sua conclusione con centinaia di avvisi spiccati dalla procura nei confronti di dirigenti e dipendenti, si accusano l’ex presidente Barbirotti (ex esponente PD ora nelle fila dell’Italia dei Valori) e dirigenti , di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al peculato. Nell’inchiesta sono finiti anche alcuni dipendenti, accusati di reati minori. Una gestione passata, definita “disastrosa” anche dall’attuale commissario liquidatore dell’ente Giuseppe Corona, che con le sue denunce ha dato il via all’inchiesta della procura. Un buco di milioni di euro, foraggiato anche, sempre secondo le accuse di Corona, dal mancato pagamento dei debiti da parte di alcuni Comuni del Salernitano che non avrebbero versato i corrispettivi per i servigi del Consorzio: un’esposizione debitoria che, si teme, renderà sempre più complicato per l’ente rispettare il pagamento degli emolumenti ai circa 300 dipendenti.
Intanto il Consorzio proprio il 29 giugno scorso ha incassato il rinnovo della convenzione con il Comune di Albanella per il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani del comune, un affidamento reso obbligatorio da un incomprensibile coacervo di leggi, norme, circolari e provvedimenti statali, regionali e provinciali che procrastinano di anno in anno la durata di questi enti ormai destinati a chiudere bottega. Un contratto che frutterà alle casse del Consorzio approssimativamente 440mila euro in una escalation di aumenti iniziati proprio con l’entrata in vigore del Decreto Ronchi (che introdusse negli anni ’90 la differenziazione dei rifiuti): una escalation passata in 10 anni dai 530 milioni di lire (273.722€) del 2001 nell’epoca della gestione Futura (un consorzio di comuni) ai quasi 500mila euro attuali.
Il tutto mentre il ruolo TARSU per i 2.543 contribuenti Albanellesi sale vertiginosamente dai 641 mila euro del 2010, ai 675mila euro del 2011 e appunto alla cifra record di quest’anno di 827 mila euro (719.585€ + 15% di addizionali erariali), anche a causa degli alti costi per le bonifiche delle discariche abusive sul territorio.
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