Riceviamo e pubblichiamo fedelmente
On.le Sig. Presidente della Regione Campania
NAPOLI
On.li Sigg.ri Consiglieri Regionali della Deputazione Salernitana
LORO SEDI
On.le Sig.
Prefetto della Provincia di Salerno
SEDE
On.le Sig. Presidente della Provincia di Salerno
SEDE
Egr. Sig. Presidente della Conferenza dei Sindaci deIl’A.S.L. Salerno
SEDE
Egr. Sigg.ri Sindaci del Comprensorio della Valle del Calore, Alburni e Alento
LORO SEDI
Egr. Sig. Direttore Generale dell’A.S.L. Salerno
SALERNO
Egr. Sig. Presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno
SALERNO
In data 14/05/2012 Vi ho trasmesso la mia nota prot. n. 4693, che qui nuovamente richiamo nel suo intero contenuto e compiego in copia, a tutt’oggi ancora inevasa. Mi sorprende dawero e mi scoraggia vedere un atteggiamento di così forte disinteresse rispetto alle problematiche che ponevo e che continuo a porre in relazione alla vicenda della riorganizzazione della rete ospedaliera in Regione Campania, soprattutto da parte dei consiglieri della provincia di Saler-no e dei vertici istituzionali provinciali, a tutti i livelli.
La Provincia di Salerno ha subito un colpo durissimo dal Decreto Commissariale 49/10. E’ stata la provincia più penalizzata tra tutte, a vantaggio di Napoli e di altre province.
Ciononostante, nessuno ha mosso un dito. Interi territori sono stati completamente ignorati e penalizzati. La distribuzione dei posti letto tra i vari presidi è stata più che irrazionale. La provincia di Napoli, in particolare, ha fatto man bassa. Recentemente alcuni interventi modificativi del Decreto 49/10 sono stati assunti per la Provincia di Avellino (vedi P.O. di Sant’Angelo dei Lombardi). Ma per Salerno nulla è stato fatto. Eppure, le condizioni territoriali di alcune aree sono più che specifiche, oltre che fortemente disastrate sotto ogni profilo. Aree depresse e marginali, che vengono sempre più relegate al margine della erogazione dei servizi, della crescita e dello sviluppo. Mi riferisco, segnatamente, alle realtà territoriali della Valle del Calore, degli Alburni, del Cilento e dell’Alento, ove insiste l’Ospedale di Roccadaspide. Rispetto a tali aree, che hanno condizioni geomorfologiche più che estreme, molto più penaliz-zanti e difficili, per intenderci, di quelle di Sant’Angelo dei Lombardi, nulla è stato fatto, né vi intravedo-no all’orizzonte ipotesi di intervento a tutela e a garanzia di quelle popolazioni. Ma il discorso riguarda, a mio modo di vedere, l’intera provincia di Salerno.
Il Decreto 49/10, che avrebbe dovuto ridurre proporzionalmente il numero di P.L. nelle varie province, in particolare anche per gli ospedali classificati di diritto provato e per l’IRCCS Maugeri, ha se-gnato, invece, attraverso una illegittima operazione di “scorporo”, un aumento di posti letto per Napoli, ben 166; un aumento di P.L. per Benevento, precisamente per l’ IRCCS Maugeri, che ne ha guadagnati 180; Salerno, al contrario, ne ha perso 351, di cui 137 tra p.I. privati e 224 tra p.I. pubblici, dei quali ultimi ben 213 sono stati sottratti ai territori di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra, Agropoli e Roc-cadaspide. Ancora, la L. R. 16/08 aveva previsto per l’Ospedale Da Procida di Salerno 10 P.L. destinati alla Unità di Risveglio dal coma in strutture pubbliche.
Questi posti letto sono sta-ti invece assegnati all’IRCCS Maugeri, già convenzionato per lungodegenza e riabilitazione con 230 p.I. e che improvvisamente è divenuto un centro specialistico di livello regionale, senza che ancora oggi se ne siano comprese le ragioni, e che sembra percepisca dalla re-gione campania rimborsi ben superiori a quelli previsti per altri centri privati convenzionati di pari livello. Insomma, una situazione che dovrebbe essere scandagliata e che dovrebbe suscitare l’indignazione di tutti i livelli istituzionali e dei rappresentanti della provincia di Salerno, ma che invece viene narcotizzata e taciuta. Ritengo che sia arrivato il momento di assumere iniziative concrete e serie al fine di ridare digni-tà e soprattutto condizioni di sicurezza e di tutela a territori quali quello della Valle del Calore, degli Al-burni, del Cilento e dell’Alento, penalizzati sul piano geomorfologico, molto distanti da altri centri (due ore per raggiungere Eboli e Battipaglia per molti comuni dell’interno), con la presenza in P.O. di profes-sionalità di eccellenza ed attrezzature d’avanguardia, che non producono sprechi, e che al contrario vengono bastonati, piuttosto che agitare ipotesi di potenziamento di aree della provincia di Salerno che appaiono già ampiamente garantite e tutelate dalla presenza di una serie di P.O. a distanza di pochis-simi km. gli uni dagli altri e con condizioni infrastrutturali (strade, autostrade, ferrovie, etc …) eccellenti, contrariamente alle nostre aree interne.
Mi auguro, quindi, che possano finalmente effettuarsi concreti e seri interventi di razionalizza-zione della spesa per colpire, soprattutto in questo particolare momento di crisi economica, quelle sac-che di spreco e di inefficienza che ancora esistono diffuse e che sono garantite a vari livelli, tagliando dove è necessario tagliare, ad esempio presso le Università, dove esistono una serie di dipartimenti retti da primari che hanno un solo ammalato (Sic!), o su quelle strane ed inaccettabili previsioni di deroghe per i punti nascita, così come in vari altri settori.
Non senza considerare, poi, la mancata riassegnazione di circa 800 P.L. ai vari presidi ospedalie-ri da parte della regione campania, conseguenti, da un lato, ad un errore nel sistema di calcolo e, dall’altro, previsti in assegnazione provvisoria alle Università, ma che di fatto non sono ancora operanti, e quindi tenuti congelati in aperta violazione di legge, creando così un danno enorme per tutta l’utenza regionale, che si vede sottratti posti letto e servizi in conseguenza di scelte irrazionali e assolutamente ingiustificate. Rivolgo, quindi, un nuovo appello ai consiglieri regionali della deputazione salernitana affinché se proprio le sorti del P.O. di Roccadaspide non interessano e non intendono difendere giusti e sacro-santi diritti di queste aree, almeno difendano gli interessi della provincia di Salerno, fortemente bistratta e violentata dalla riorganizzazione prevista dal decreto commissariale 49/10, e ancor più umiliata dagli intereventi “riparatori” previsti per altre province e non per Salerno.
Dalla Casa comunale, lì 16/10/2012
Girolamo Auricchio
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