Torna l’incubo ladri ad Albanella. Ancora un furto in un’abitazione. E ancora una volta tocca alla contrada di Bosco pagare l’ingiusto dazio con la criminalità.
E’ l’ennesimo colpo messo a segno in questi mesi sul territorio di Albanella, ormai martoriato, come molti paesi del circondario, da episodi di microcriminalità che stanno mettendo a dura prova la pazienza di cittadini e di intere comunità, sempre più allarmate dalla recrudescenza del fenomeno.
Il furto è avvenuto sabato sera nella contrada di Bosco, alle prime ore della sera.
Il ladri hanno approfittato dell’assenza della padrona di casa e di suo figlio per mettere a segno un colpo che ha fruttato qualche migliaio di euro di bottino.
La donna, proprietaria di casa, era infatti uscita verso le 19 per recarsi presso un parente distante poco meno di 2 km, in via Bosco II.
I ladri hanno atteso che anche il figlio della signora si allontanasse da casa (qualche minuto dopo la madre), per poter fare, indisturbati, il proprio “ingresso” nell’abitazione.
Una banda del posto o ladri in trasferta? Resta il fatto che i criminali dovevano essere a conoscenza del numero dei componenti presenti in casa e delle loro abitudini, considerato che hanno atteso l’uscita dall’abitazione anche del figlio per introdursi così spavaldamente nella dimora in un orario in cui le strade sono ancora discretamente trafficate.
Al ritorno della proprietaria alla propria abitazione, avvenuto intorno alle 22.30 – 23, la sgraditissima sorpresa e quell’inspiegabile senso di smarrimento misto a paura che accompagna inevitabilmente chi si sente moralmente violentato dopo aver preso coscienza della propria intimità casalinga violata. Un intero appartamento messo a soqquadro come nel passaggio di una tempesta: suppellettili riversate confusamente per terra, armadi spalancati e rovistati, biancheria e indumenti scaraventati sul pavimento, cassettiere seminate ovunque a far da compagnia ad un mare di documenti prelevati da una scrivania anch’essa rivoltata come un calzino. Tutto fa testimonianza della furiosa fretta che ha contraddistinto la fugace visita dei criminali, che forse ben sapevano di avere poco tempo per mettere a segno il colpo prima del ritorno dei proprietari.
La donna, comprensibilmente atterrita, ha provveduto subito ad avvertire telefonicamente il figlio, in quel momento a cena con amici. Questi si è subito precipitato a casa, interpellando prontamente alle 23.15 il 112, intervenuto però sul posto solo all’1.35 di notte, come ha precisato il figlio della signora.
Non indifferente il bottino recuperato dai ladri, soldi e oggetti frutto dei sacrifici di una onesta famiglia di lavoratori: 340 € di contanti che la signora custodiva in casa, un cofanetto con preziosi («era il cofanetto dove custodivo i regali di una vita! Orologi, bracciali, ciondoli» ci dice il figlio della signora) e addirittura il libretto della pensione della povera malcapitata. Proprio a causa del furto del libretto, prontamente denunciato questa mattina alle Poste Italiane, la signora subirà l’ulteriore beffa di non poter incassare la pensione del mese di ottobre e dovrà attendere il mese di novembre per vedersi riconoscere il prossimo meritato vitalizio.
Furti e ruberie in progressivo aumento da un anno a questa parte ad Albanella e nei paesi limitrofi: il fenomeno ha solo finito ormai di far notizia su giornali e siti d’informazione, ma le popolazioni testimoniano che non è andato affatto sopendosi. E con esso aumenta il disappunto di intere comunità che reclamano maggiore tutela da parte di chi ha la competenza ad intervenire. Ed è evidente, nei commenti raccolti un pò ovunque in strada ad Albanella, la rassegnazione per una microcriminalità verso la quale alcuni ritengono non esserci altra forma di contrasto possibile se non quella del “presidio continuato” delle rispettive abitazioni: laddove non possono arrivare sofisticati e costosi sistemi d’allarme, s’intensifica l’abitudine di lasciare sempre almeno un membro della famiglia in casa. “Ronde casalinghe” a difesa del proprio patrimonio.
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