Roccadaspide. Un ultimo tentativo per mantenere l’Ufficio di Giudice di Pace: sarà autogestione fra i Comuni della Valle del Calore. Un accordo intercomunale consentirà di evitarne la soppressione?
Come avevamo annunciato alcuni giorni fa, il comune di Roccadaspide, sotto la guida del Sindaco Girolamo Auricchio, sta portando a termine il tentativo di salvataggio del “piccolo tribunale” rocchese che il Decreto Legislativo n. 156 del 12 settembre 2012 sopprimerà a partire dal 2013.
Con la riforma dell’ordinamento giudiziario che ha ridisegnato la mappa degli uffici giudiziari in Italia, infatti, saranno 667 gli Uffici di Giudice di Pace ad essere cancellati su un totale di 846 uffici esistenti.
(LEGGI L’ARTICOLO SULLA SOPPRESSIONE DEGLI UFFICI GIUDIZIARI)
Tra questi, in Campania, il “tribunalino” Rocchese, non scampato alla mannaia del riformatore che ha tagliato nel salernitano anche altri 15 uffici (Sarno, Polla, Sapri, Amalfi, Buccino, Capaccio, Cava de’ Tirreni, Eboli, Laviano, Mercato S. Severino, Montecorvino Rovella, S. Cipriano Picentino, Sant’Angelo a Fasanella, Agropoli e Pisciotta) riducendo a soli 4 gli uffici di Giudice di Pace operativi dall’anno prossimo nella vastissima provincia salernitana (Salerno, Nocera Inferiore, Vallo della Lucania e Sala Consilina).
Sembra tuttavia aprirsi uno spiraglio per l’ufficio giudiziario di Roccadaspide.
Entra nel vivo in queste ore, infatti, il tentativo di salvataggio dell’Ufficio di Giudice di Pace della città del castagno portato avanti con abnegazione dal Sindaco Girolamo Auricchio che già nel gennaio 2012, ai primi “odori” della riforma, aveva chiamato a raccolta i colleghi dei comuni del comprensorio per verificare la possibilità di un “consorzio intercomunale” in grado di sobbarcarsi, pro quota, le spese di funzionamento del tribunale che lo Stato ha deciso di cancellare. Restano, infatti, ancora pochi giorni per sfruttare l’opzione concessa dal D.Lgs. 156/2012, che prevede la possibilità per i comuni di consorziarsi fra loro e mantenere in vita il proprio presidio facendosi tuttavia carico integralmente delle spese di funzionamento. Una sorta di autogestione in cui saranno i Comuni a pagare tutte le spese dell’ufficio giudiziario. Una proposta sulla quale c’era stato l’accordo dei paesi del circondario, che in un Consiglio straordinario convocato dal Comune di Roccadaspide il 18 gennaio scorso formalizzarono la propria adesione al “progetto di salvataggio” mediante autogestione del piccolo tribunale.
Sono circa 104 mila euro annui, tuttavia, le ingenti spese che pro quota dovrebbero sobbarcarsi i Comuni che rientreranno sotto la “giurisdizione” del nuovo tribunale di Roccadaspide “autogestito” e cioè – oltre a Roccadaspide – Albanella, Altavilla Silentina, Aquara, Bellosguardo, Castel San Lorenzo, Castelcivita, Controne, Corleto Monforte, Felitto, Ottati, Postiglione, Roscigno, Sant’Angelo a Fasanella, Sicignano, Serre. Resta ancora in bilico la posizione del Comune di Sant’Angelo a Fasanella che, sebbene abbia dato parere favorevole all’accorpamento tra i due uffici (anche Sant’Angelo a Fasanella sarà privato del suo “tribunalino”), sta tuttora verificando la possibilità di “salvare” anche la struttura giudiziaria presente sul suo territorio. Un tentativo però apparentemente difficile, visti gli alti costi di gestione che il piccolo comune degli Alburni dovrebbe sobbarcarsi.
«Porteremo avanti questa iniziativa insieme agli altri comuni – ha sostenuto il sindaco di Roccadaspide, Girolamo Auricchio in un comunicato stampa inviato alla redazione – in quanto riteniamo che non possiamo permettere che il territorio perda un servizio importante per tutti i cittadini ed anche per le imprese e le attività produttive, che vivrebbero una condizione di inaccessibilità alla giustizia, e che sarebbero costretti a recarsi presso gli uffici del giudice di pace di Salerno per le cause».
Con la soppressione del piccolo tribunale di Roccadaspide, unitamente a quello di Sant’Angelo a Fasanella, Capaccio ed Eboli, infatti, l’intera competenza per le cause da presenziarsi dinanzi al Giudice di Pace per oltre 20 paesi del Cilento e per altri paesi della Piana del Sele, sarà trasferita agli uffici giudiziari di Salerno, con ovvi disagi sia per gli operatori del settore che per i cittadini, considerato che per molti Comuni il capoluogo salernitano dista oltre 60km.
Ora l’ultima parola spetta al Ministero della Giustizia, che una volta ricevuta la proposta di mantenimento dell’Ufficio di Giudice di Pace di Roccadaspide da parte del consorzio di comuni, sarà chiamato a valutare la rispondenza delle richieste e degli impegni presi, sancendo nei fatti la sopravvivenza oppure la scomparsa definitiva dello storico tribunale rocchese.
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Fonte: Comunicato Stampa
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