Il principio attivo contenuto nella caffeina pare sia in grado di aumentare la potenza muscolare. Un effetto che si mantiene durante la vita e che potrebbe essere d’aiuto nelle persone anziane per ridurre il rischio di cadute dovute a debolezza muscolare
La caffeina pare non sia soltanto uno stimolante cerebrale o del sistema nervoso ma, secondo un nuovo studio, agirebbe a livello fisiologico anche sulla potenza muscolare.
Questo effetto sui muscoli è un vantaggio per tutti, ma potrebbe anche rivelarsi utile negli anziani che soffrono di debolezza muscolare aiutando a ridurre il rischio di cadute e le naturali conseguenze.
La scoperta dell’attività sui muscoli da parte della caffeina è stata presentata dai ricercatori dell’Università di Coventry (Uk) il 30 giugno 2012 al meeting annuale della Society for Experimental Biology che si tiene a Salisburgo (Austria) dal 29 giugno al 02 luglio 2012.
Gli scienziati hanno offerto al pubblico presente una serie di prove per cui la caffeina agisce come stimolante della forza muscolare durante la vita delle persone che l’assumono. L’effetto, come è facile dedurre, si mostra più evidente durante l’età adulta quando i muscoli sono più efficienti. Tuttavia, il declino fisiologico dovuto all’avanzare dell’età rende i muscoli sempre più deboli.
Nell’anziano, per esempio, il problema della forza muscolare può essere causa di cadute accidentali che possono avere conseguenze che vanno al di là del semplice disagio dovuto alla difficoltà di deambulare (muoversi, camminare eccetera) come, per esempio, rottura di ossa o in alcuni casi contusioni anche gravi alla testa.
Se dunque la caffeina può continuare a svolgere il suo lavoro anche sui muscoli delle persone anziane potrebbe rivelarsi una sorta di preventivo delle cadute ma, se vogliamo, anche uno stimolo a fare più movimento quando si è in una fase della vita in cui forse si ha meno voglia di muoversi, nonostante sia importante non diventare sedentari.
Il dottor Jason Tallis e colleghi della UC hanno condotto questo studio su modello animale proprio per valutare gli effetti della caffeina sulla muscolatura nelle diverse età di un gruppo di topi.
Ciò che è stato subito notato era che l’effetto della caffeina variava a seconda dell’età dei topi e, di conseguenza, dei muscoli. Nel caso di quelli più anziani, per esempio, si riduceva.
In particolare, su due diversi tipi di muscolo (il muscolo diaframmatico e il muscolo estensore della gamba) la caffeina ha sempre continuato a migliorarne le prestazioni. Anche se in misura maggiore nell’età media, nei muscoli più vecchi si è comunque registrata un’azione potenziatrice.
«Nonostante un effetto ridotto negli anziani, la caffeina può ancora fornire benefici per migliorare le prestazioni», ha commentato Tallis nel comunicato UC.
La caffeina tuttavia pare non sortire effetti nel potenziare la forza muscolare nei giovani e nei muscoli in via di sviluppo. Per cui l’effetto maggiore si ha quando il muscolo è del tutto sviluppato.
Per un certo lasso di tempo i muscoli delle persone adulte sono in perfetta forma e danno il meglio di se stessi; con il tempo però il tessuto tende a degradarsi e si verifica al contempo una perdita di performance. L’età del muscolo contribuisce pertanto a una perdita di forza che riduce la qualità della vita ed espone alle lesioni.
«Vista l’importanza di mantenere uno stile di vita fisicamente attivo per preservare la salute e la capacità funzionale, il beneficio dovuto al miglioramento delle prestazioni da parte della caffeina potrebbe rivelarsi utile nella popolazione anziana», conclude Tallis.
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