Castelcivita. Una politica di cambi di casacca, tradimenti e commissariamenti

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    Dopo l’ennesimo commissariamento, Castelcivita si ritrova nuovamente deturpata del primo cittadino, cosa buona o cosa cattiva? Dopo un mandato con legislatura di 4 anni dal 1997 al 2001 l’amministrazione che governò portò a termine il mandato. Fu una legislazione riuscita nonostate vi fossero stati alti e bassi, la lista era “La Campana” capeggiata dal dott. Nicola Antonio Gigliello. Successivamente, si ricandida alle elezioni del 2001  contro la lista della Colomba con a capo il dott. Mario Tedesco, il risultato decretato dall’apertura delle urne fu quasi sorprendente, 60 voti a favore della lista della Campana.

    Venne eletto sindaco dott. Nicola Antonio Gigliello e consiglieri il dott. Antonio Forziati “vice Sindaco”, Piacentino Cascio, Verlotta Giuseppe, Marco Vincenzo , Ernesto Scaramella, Pietro Letizia, Agostino Costantino, Poto Vincenzo, dall’altro lato dell’aula sedeva la minoranza composta dal dott.  Mario Tedesco, dal dott. Antonio Vincenzo, dal prof. Attilio Tancredi, e da Doto Pasquale.

    Il mandato durò appena due anni tanto è vero che nel 2003 il Sindaco revocò il mandato al suo vice per  incompatibilità politica. A consiglio comunale dove si discuteva l’approvazione del bilancio, “maggio”2004 i componenti della minoranza capeggiata dal dott. Mario Tedesco votarono contro e così fù anche per alcuni fedelissimi di maggioranza, dott. Antonio Forziati, Piacentino Cascio, e Vincenzo Poto. Inevitabile quindi la caduta del governo locale, pochi giorni dopo  sulla poltrona del primo cittadino, capo della giunta e consiglio comunale si insediò il commissario prefettizio. Il tempo fu lungo, solo in primavera del 2005 si delinearono i due schieramenti pronti ad affrontarsi alle successive elezioni, ma dal pofondo della matematica elementare “cambiando l’ordine degli addendi il risultato no cambia”, sempre gli schieramenti della Campana e della Colomba. Questa volta non c’era il dott Nicola Antonio Gigliello in prima fila nella Campana e la Lista della colomba Capeggiata dal prof. Attilio Tancredi riuscì nell’impresa ottenedo un buon margine, circa 100 voti di differenza.

    In brevissimo tempo si delinearono i componenti del consiglio comunale composto dal Prof. Tancredi come Sindaco ed il dott. Antonio Forziati come vice Sindaco, i consiglieri erano, dott. Antonio Vincenzo, Donato Poto, Ernesto Cantalupo, dott. Mario Tedesco , Pasquale Doto, Andrea Chiumiento, Assunta Falco. Di fronte, dalla parte della minoranza sedevano i consiglieri de La Campana capeggiati dall’Ing. Ernesto Scaramella (già vice Sindaco dal 97 al 01 dove era compagno politico del sindaco in carica) , Dott. Nicola Antonio  Gigliello, Pietro Letizia, Ettore Campanaro. Questo duò fino alla fine del 2007, quando i 4 consiglieri di minoranza insieme al Dott. Mario Tedesco , Pasquale Doto, Andrea Chiumiento, firmarono un documento di sfiducia innanzi  ad un Notaio.

    Inevitabile, nuovamente l’intervento del Commissario prefettizio.

    Nella primavera del 2008 si fronteggiarono i seguenti schieramenti, da un lato con il simbolo ed il nome della Torre, e l’altro con il simbolo della Colomba, dott. Mario Tedesco( La Torre) e dott. Antonio Forziati (La Colomba) il risultato, questa volta schiacciante. 300 voti di differenza e “la Torre uccise la Colomba” quindi facile delineare un consiglio comunale tranquillo, un’amministrare senza intoppi ma così non fù. Il consiglio comunale era composto dal Sindaco dott. Mario Tedesco, Vice Sindaco dott. Nicola Antonio Gigliello, Ettore Campanaro, Pasquale Doto, Andrea Chiumiento, Felicia Iorio, Agostino Costantino,Ernesto Scaramella,Angelo Babbaro, il gruppo di minoranza era composto dal Dott. Antonio Forziati, Dott. Antonio Vincenzo, Antonio Nisi , Arch. Teresa Costantino.

    Infatti dopo soli 2 anni il dr Gigliello si dimise da Vice sindaco facendo iniziare a scricchilare il tavolo della maggioranza, infatti insieme a lui si accodò Costantino Agostino (non usciro dal consiglio comunale ma conservarono la carica di consiglieri). Trascorsi appena 6 mesi al dott. Gigliello gli riproposero nuovamente la carica di di Vice sindaco con l’assessorato ai LLPP ed al Bilancio, accettò! La stessa sorte toccò ad Angostino Costantino.

    Fin qui è storia di accordi, dispetti e calunnie riproposta con la lettera di dimissioni (dalle cariche, non da consigliere) presentate prima di Pasqua per stringere accordo con l’attuale gruppo di minoranza (nonostante fossero stati sempre rivali nelle precedenti campagne elettorali, ma questa è la politica!)

    Ora ci chiediemo e chiediamo, ma ogni volta che un governo locale decade e sovviene un commissario chi ne paga le conseguenze? Mentre la politica gioca, i cittadini subiscono? Ebbene, bisogna dire per verità che ogni volta decade un’amministrazione (in questo caso il Comune) vi sono delle ammende che subisce l’Ente, vi sono dei tagli ai fondi che giungono dal Ministero, altre pesanti restrizioni…ecc, ecc.

    Putroppo, avranno avuto tutti i buon motivi per far questo valzer, ma, a pagare è sempre il cittadino!

    Il commissario prefettizio, esercita le attribuzioni conferitegli con il decreto che lo ha nominato; normalmente unisce in sé tutti i poteri degli organi del comune o provincia: sindaco o presidente, giunta e consiglio. In virtù di tali poteri può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione; tuttavia, non dovendo rispondere agli elettori, difficilmente assume decisioni di portata strategica.

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