La multa per un’infrazione del 2007.
La Regione Campania – Settore Ambiente con decreto n. 103 del 23/02/2012 ha sanzionato il Comune di Albanella, nella persona del Sindaco pro tempore Giuseppe Capezzuto, per gli scarichi del depuratore di Matinella, avvenuti, secondo la Regione, senza le autorizzazioni previste dall’art. 124 del Codice dell’Ambiente (Decreto Legislativo 152/2006). Irrogata al Sindaco, quale responsabile e rappresentante legale, la sanzione amministrativa di € 2.400.
I fatti risalirebbero al 19 maggio del 2007 allorché a seguito di una denuncia di un cittadino di Capaccio circa gli sversamenti nel rio Lama di alcune aziende agricole, fu avviata un’ispezione igienico sanitaria a largo raggio effettuata dai Carabinieri di Capaccio Scalo, durante la quale si appurò contestualmente lo scarico senza le prescritte autorizzazioni dell’impianto di depurazione di Matinella, sito in località Fravita: uno scarico che, per la Regione, avveniva abusivamente nel rio Lama. La norma citata ed ora contestata al Comune di Albanella (art. 124 D.Lgs 152/2006), infatti, prescrive che a tutela degli scarichi e della qualità delle acque “Tutti gli scarichi devono essere preventivamente autorizzati“, riferendosi anche agli scarichi di depuratori di proprietà comunale.
Perché un così grave inadempimento da parte del Comune? La motivazione forse risiede nel fatto che, dalle informazioni che si è riusciti ad appurare, nel 2007 il depuratore abbisognava di opere di “adeguamento e potenziamento”, necessarie per avviare l’iter autorizzativo, per cui qualsiasi richiesta di autorizzazione sarebbe caduta nel vuoto. Sta di fatto che la regione, relazionata dai gendarmi di Capaccio, ha comunque sanzionato il Sindaco Capezzuto, seppur a distanza di ben 5 anni dal fatto contestato: €. 2.400 di multa che con determina n. 112 del 23 Aprile 2012 il Comune ha ora ordinato di pagare imputandoli al bilancio comunale 2012 (la somma versata sarà inserita nel capitolo di bilancio riferito alla gestione e manutenzione degli impianti di depurazione comunali). Ma la vicenda rischia di portare con sé strascichi “disciplinari” a carico degli uffici su cui l’adempimento incombeva, considerato che nella stessa determina il Responsabile del Settore Tecnico, Sviluppo e Servizi al Territorio ha altresì deciso di “rivalersi” sulla persona fisica – quando sarà individuata – responsabile dell’illecito amministrativo che fu all’epoca rilevato (mancata autorizzazione). In altri termini il titolare dell’Ufficio Tecnico Comunale preannuncia che il Comune per ora pagherà il verbale con soldi pubblici, ma una volta identificato il reale trasgressore responsabile del mancato adempimento, imputerà a quel responsabile o a quei responsabili le somme versate. Tuttavia risulterà davvero complicato individuare un “colpevole” tra gli uffici comunali se, come sembra, il mancato adempimento (richiesta di autorizzazione allo scarico) dipendeva, di fatto, non da una semplice “dimenticanza”, ma dal mancato inizio (e completamento) dei lavori di adeguamento (per assenza di fondi?). La questione è: andava comunque autorizzato anche lo scarico in fiume di un impianto da adeguare?
Intanto nessuna dichiarazione ufficiale dall’Amministrazione attuale sulla vicenda, se non la considerazione che all’epoca dei fatti (2007) il Comune era in piena fase di programmazione, oberato da un mutuo “con la cassa depositi e prestiti di 600.000 € per pagare la progettazione dei fratelli Zambrano decisa nel 1999 proprio sulla rete idrica e fognaria“. Insomma, per farla breve, il Comune all’epoca non aveva fondi sufficienti per poter garantire le opere necessarie al depuratore, avendo già impegnato cospicue risorse per pagare le laute parcelle dei consulenti del progetto di riammodernamento (1999) della rete idrica e fognaria commissionato dalle amministrazioni precedenti.
Una conclusione confermata poi dall’ammissione dello stesso Sindaco circa il fatto che l’amministrazione all’epoca “stava raschiando il fondo per accumulare dei fondi e appaltare i lavori necessari a potenziare il depuratore e ad avere le necessarie autorizzazioni che da molti anni la Regione ci chiedeva. Ed i lavori di adeguamento e potenziamento del depuratore sono infatti stati appaltati proprio nel 2007“.
Va precisato che il depuratore di via Fravita allo stato attuale “è funzionante, a norma ed autorizzato” come ci conferma l’Assessore alla manutenzione Mariano Vernieri.
Resta, infine, un interrogativo: nel 2007 (e solo nel 2007?) i contribuenti matinellesi hanno pagato in bolletta una quota di depurazione per un servizio che non era reso (o quantomeno “non autorizzato”)? L’impianto di Fravita era comunque funzionante?
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