L’ultimo saluto di Albanella all’ex sindaco Pino Di Lucia

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    L'arrivo della salma dell'ex sindaco Di Lucia nella Chiesa di San Gennaro a Matinella

    Si sono svolti ieri mattina nella Parrocchia di San Gennaro a Matinella, in un’atmosfera di grande commozione, i funerali di Pino Di Lucia, ex sindaco di Albanella, nonché politico di lungo corso.

    In questi giorni è stato coinvolgente l’affetto e la stima testimoniati dalla “sua” popolazione, da quella comunità che egli ha servito con passione e sacrificio per oltre 30 anni, come insegnante prima e amministratore poi: parenti, amici, colleghi insegnanti, ex allievi, compagni e rivali di partito, accorsi per “l’ultimo abbraccio”.

    Ieri, 13 Aprile, l’ultimo saluto. E una folla emozionata che ha atteso sin dalle prime ore l’uscita del feretro dall’abitazione in Corso Europa, sotto una pioggia incessante che non ha dato tregua per l’intera mattinata. Per chi è credente, è sembrato che anche il cielo stesse piangendo per la dipartita di un “uomo perbene”, come il Sindaco Capezzuto ha definito Pino Di Lucia al termine della Santa Messa.

    Una delle ultime apparizioni "politiche" di Pino Di Lucia, durante la campagna elettorale del maggio 2009

    Toccante il viaggio del feretro lungo il tragitto che lo separava dalla Chiesa di piazza S. Anna in Matinella. Il fermento dell’ora di punta delle tante attività commerciali presenti su quella via per un momento si è fermato, mentre le serrande degli esercizi si abbassavano l’una dopo l’altra in segno di rispettoso ossequio – come un ultimo inchino – al passaggio del “suo” illustre cittadino: proprio quel corso che lui, come amministratore – ed insieme ad altri politici prima e dopo – ha in parte contribuito a far diventare uno dei motori dell’economia Albanellese. Per un attimo il solito frastuono delle trafficate vie cittadine è cessato. Solo il rumore cadenzato del cicaleccio della pioggia sull’asfalto, percorso per l’ultima volta dal corpo del compianto conterraneo.

    In prima fila, dietro il feretro, la moglie Franca, le figlie Clelia, Celeste e Ines, circondate dall’affetto di tanti parenti ed amici, accorsi vicini alla famiglia dell’ “amico Pino” in questi tristi giorni. Come gli storici “rivali” politici, venuti ieri e ieri l’altro a rendere omaggio alla salma del rispettato “avversario” di tante democratiche battaglie, condotte sempre per il bene del Paese, sebbene ognuno con idee diverse.

    È stato facile leggere sui volti di quegli amici il contenuto sconforto di chi diventa a mano a mano sempre più cosciente che forse con la morte di Pino Di Lucia stia davvero per finire un’epoca: l’epoca dei partiti politici cittadini e dei “vecchi” militanti, che dovevano dare conto del loro operato “alla sezione locale” continuamente attiva sul territorio; l’epoca degli interminabili consigli comunali, protratti sino all’alba pur di approvare un bilancio o opere importanti per il paese; l’epoca della Democrazia CristianaPino è stato l’ultimo sindaco democristiano» ci disse ieri uno dei vecchi amici) divisa tra “campanilistiche rivalità politiche” nelle due storiche sezioni (Albanella e Matinella): un caso più unico che raro, che la sindacatura di Pino Di Lucia, dal 1988 al 1995, riuscì per lungo tempo a stemperare, per poi alla fine esserne fagocitata, vittima consacrata all’altare di una voglia popolare di “rinnovamento”, di moda un pò ovunque in Italia nei primi anni dell’epopea berlusconiana della cd. “2^ Repubblica”.

    Pino Di Lucia durante la firma dell'acquisto del terreno per la realizzazione del parco giochi. Fu determinante la sua intermediazione

    Ma per molti, la morte di Pino Di Lucia è stata soprattutto l’addio di un amico, e con essa forse anche la fine delle gioiose rentrée fra amici e colleghi, consumate – in maniera sempre più frequente da quando Pino era andato in pensione – attorno a una festosa tavola imbandita o al tepore di un camino ardente o al fresco di un giardino ombreggiato. Perché Pino era soprattutto un’amabile compagnia.

    Per questo, avrebbero voluto portarlo in spalla, Pinuccio, in questo ultimo viaggio, come chissà quante volte gli avranno probabilmente “promesso”, scherzandoci su, nelle memorabili serate fra amici, provocando gli scongiuri di un divertito Pino, sempre disponibile allo scherzo e alle celie degli amici più intimi.

    Avrebbero voluto accompagnare il suo corpo – alleggerito ormai da un’anima che sicuramente li osservava serena dall’alto – in segno di gratitudine per la sua amicizia. Avrebbero voluto, ma la pioggia spietata non ha permesso l’ultimo sentito omaggio. Pino Di Lucia mancherà soprattutto a loro, oltre che alla famiglia.

    «Un uomo che stava bene insieme agli altri» ha riconosciuto dall’altare il parroco don Carlo Ciocca durante l’omelia, volendo con ciò rimarcare quanto Pino Di Lucia tenesse ai valori della Famiglia e dell’Amicizia: «Ora sta andando verso le braccia tese dell’Eternità. Per questo non preoccupatevi: vi seguirà con il suo Amore e la sua Amicizia dall’alto».

    Il saluto delle istituzioni alla salma di Pino Di Lucia

    «E’ chiara a tutti noi» – ha invece dichiarato il Sindaco Giuseppe Capezzuto nel saluto delle istituzioni a Pino Di Lucia dopo la Santa Messa – «la consapevolezza che Albanella oggi rende onore a un uomo perbene, sincero e onesto, che è stato un Sindaco giusto, equilibrato, democratico, con un grande senso del dovere e rispetto delle istituzioni. Tutte doti che hanno distinto e accompagnato la vita dell’uomo e del politico che ha diretto e segnato momenti importanti della nostra comunità».

    Commovente il commiato della famiglia, espresso in Chiesa dalla maggiore delle figlie, Clelia, che ha ricordato i tanti insegnamenti del padre, il cui ricordo rimarrà per sempre «nel nostro cuore e nella nostra mente». E poi, con voce sempre più rotta dalla commozione, la confidenza. La testimonianza degli ultimi giorni, delle ultime ore, delle ultime parole di un padre stanco e sofferente che tuttavia, con forza e coraggio, nel momento più acuto del dolore, ha cercato ancora una volta, come sempre, di rincuorare e rasserenare i suoi cari, i suoi amici, preoccupati e frastornati dalla spietata velocità di una fulminante malattia. Lui, ben conscio della sentenza finale che il destino gli stava serbando: «dobbiamo saltare anche questo fosso…». Come a dire: non tormentatevi, ce la faremo anche questa volta.

    Ed è così che se ne è andato Pino Di Lucia. Fino all’ultimo preoccupato più di “confortare” la famiglia e gli amici che gli stavano intorno, piuttosto di pensare a se stesso, dispensando quel buonumore e quella leggerezza di chi da sempre ha accolto «la vita, come le cose della politica, con ironia, ma mai con distacco» – ha ricordato il vicesindaco Vito Capozzoli, che ha iniziato proprio con Di Lucia la sua esperienza politica nel 1990.

    Sono le 12 circa quando la salma di Pino Di Lucia, avvolta dall’amore e dalla stima di parenti, amici e cittadini, esce dalla Chiesa di San Gennaro per percorrere un’ultima volta le “sue” strade, prima di intraprendere il suo personale viaggio «verso le braccia dell’Eternità».

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