Sorpresa pasquale, con ritardo, per oltre 200 proprietari Albanellesi: rendita presunta e sanzioni di centinaia di euro per 246 immobili non dichiarati in catasto!
È stato pubblicato il 5 Aprile scorso all’albo pretorio del Comune di Albanella l’elenco dei fabbricati presenti sul territorio comunale che non risultano accatastati. Avvisi di accertamento per 246 proprietari Albanellesi: oltre alle sanzioni comminate, ora anche il rischio di accertamenti fiscali.
Dopo numerose proroghe concesse per mettersi in regola, infatti, l’Agenzia del Territorio ha proceduto d’ufficio nei giorni scorsi all’attribuzione della rendita presunta ai fabbricati che non sono stati dichiarati dai rispettivi proprietari al nuovo catasto edilizio urbano.
Gli accertamenti sono partiti a raffica sull’intero territorio nazionale per tutti i Comuni. Si tratta in parte di fabbricati ex rurali (è questo il caso più frequente ad Albanella) che hanno perso il requisito della ruralità e che dovevano essere regolarizzati con una variazione catastale; ed in parte si tratta di fabbricati (case, garage, depositi, magazzini) o semplici ampliamenti (verande, tettoie, portici) mai denunciati ai catasti edilizi urbani. Il termine ultimo per la regolarizzazione era il 30 Aprile 2011.
Ma il mancato accatastamento è un fenomeno di “elusione” particolarmente diffuso soprattutto in Campania che, secondo l’ultima indagine, con circa 150 mila immobili “fantasma” detiene un record in Italia. Si calcola invece che siano più di un milione in tutta la penisola le case fantasma, in questi giorni oggetto di accertamento. Un patrimonio stimato in 79.651.432 milioni di euro. Modeste rendite catastali su case ancora dichiarate come rurali, ma che di rurale non hanno nulla da diversi anni. Migliaia di abitazioni, fabbricati, ampliamenti immobiliari che nel catasto urbano edilizio non esistevano affatto e, in alcuni casi, non esistevano neanche per il Fisco. Per non parlare dei possibili abusi edilizi che possono nascondersi dietro il mancato accatastamento di un manufatto. Insomma, una montagna di tasse sottratte all’Erario e che ora lo Stato tenta di recuperare – con un salasso economico non indifferente per i proprietari – con accertamenti a tappeto partiti in tutta Italia proprio in questi giorni.
Ad Albanella, come detto, secondo il censimento dell’Agenzia del Territorio sarebbero 246 i fabbricati “fantasma” non dichiarati o ancora censiti come rurali (pur avendone perso i requisiti, secondo l’Agenzia).
L’elenco degli immobili e dei relativi proprietari è consultabile on line all’Albo Pretorio del Comune e resterà pubblicato fino al 2 Luglio 2012 per consentire ai diretti interessati di prenderne visione e di valutare se proporre ricorso alla competente Commissione Tributaria Provinciale (per contestare la rendita presunta assegnata).
i
CONSULTA L’ELENCO PUBBLICATO ALL’ALBO PRETORIO ON LINE
i
Cosa succede ora per questi immobili?
Per tutti quelli inclusi nell’elenco che non hanno provveduto alla regolarizzazione, 246 proprietari, è scattato “l’accatastamento in surroga”. L’Agenzia del Territorio ha infatti provveduto ad attribuire d’ufficio ad ogni edificio o fabbricato non dichiarato una rendita presunta (una sorta di “accatastamento coattivo”), procedendo poi all’emissione di un avviso di accertamento con la richiesta di pagamento degli oneri dovuti e delle sanzioni. La rendita presunta è stata attribuita tenendo in considerazione la categoria dell’immobile, la classe e la consistenza dell’unità immobiliare, oltre che il numero di piani e l’altezza degli edifici: tutti elementi che sono stati ricavati dalle foto aeree scattate nei mesi scorsi dagli elicotteri “governativi”, oltre che verificati dai sopralluoghi esterni effettuati dai tecnici dell’Agenzia, nelle settimane passate in perlustrazione sui territori comunali armati di mappe, foto e macchine fotografiche.
Quali i costi a carico dei proprietari?
Tra oneri amministrativi e sanzioni si parte da un minimo di 538 € a immobile: 130 € per spese d’istruttoria; 80 € per i sopralluoghi effettuati dai tecnici dell’Agenzia in loco; altri 50 € (o 100 €, a seconda del tipo di fabbricato) per il classamento (individuazione della categoria del fabbricato), l’attribuzione della consistenza e della rendita presunta al fabbricato; 20 € per le spese di predisposizione e notifica dell’avviso di accertamento (cfr. Agenzia del Territorio provvedimento n. 24826 del 19/04/2011). Un ammontare, dunque, per sole spese amministrative, che va da un minimo di 280 € ad un massimo di 330 €.
A queste spese da rimborsare all’Agenzia bisogna poi aggiungere le sanzioni, oscillanti da un minimo di 258 € ad un massimo di 2.066 € per ogni edificio non dichiarato. Tuttavia con il ravvedimento operoso (pagamento entro i termini indicati nell’avviso) la sanzione dovrebbe essere ridotta e, alla fine, si potrebbe pagare qualcosa in meno.
Ma c’è un ulteriore, possibile e più salata “sanzione” per tutti i proprietari inclusi nell’elenco: l’emersione di immobili o di porzioni di fabbricato (tettoie, portici, garage, depositi) mai dichiarati, infatti, potrebbe comportare la possibilità per i Comuni di procedere all’accertamento di eventuali tributi non pagati dal 2007 al 2012 (per esempio ICI o TARSU), con emissione di ulteriori sanzioni. Una manna per i Comuni, di questi tempi!
i
i
E cosa succederà alle eventuali costruzioni rivelatisi abusive?
Considerato che l’accatastamento degli immobili non comporterà la sanatoria, sotto il profilo urbanistico-edilizio, di costruzioni edificate senza autorizzazione comunale, il Comune – se tali abusi non sono sanabili – sarà obbligato a ordinarne la demolizione. Semmai dopo che il cittadino avrà pagato le sanzioni per il mancato accatastamento dell’abuso? Belle rogne, insomma.
Tuttavia pare che questa primavera di tasse e sanzioni sia solo agli inizi. Presto un altro capitolo di una “stagione da tartassati“.
Ma di questo vi daremo conto nei prossimi giorni…
i
Consulta gli atti pubblicati on line dal Comune
↓
L’AVVISO DELL’AGENZIA DEL TERRITORIO
L’ELENCO PER NUMERO DI IMMOBILE
i
i
© Riproduzione Riservata
i
Views: 2