I finanzieri della Brigata di Camerota, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania e dal Comando Provinciale, hanno eseguito una serie di provvedimenti cautelari richiesti dal Sost. Proc. della Repubblica dott. Renato Martuscelli ed emessi dal dott. Nicola Marrone G.I.P. del Tribunale di Vallo della Lucania, nei confronti degli appartenenti ad un pericoloso sodalizio criminale dedito all’usura.
L’attività investigativa ha consentito di accertare l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata all’usura, costituita per lo più da personaggi locali: la maggior parte degli interessi economici riconducibili al sodalizio criminoso ruotano intorno ad un professionista.
L’intera rete d’affari costruita dagli usurai si estendeva su buona parte del territorio salernitano, soprattutto delle zone costiere cilentane, ed aveva contaminato le limitrofe Province di Avellino e Potenza.
Ulteriore dimostrazione della forza del vincolo associativo è confermato dall’ingente volume d’affari che, tra somme liquide gestite, beni mobili ed immobili, si aggira intorno ai 6 milioni di euro. Il meccanismo usuraio, in linea generale, era sempre lo stesso: a fronte della somma erogata il soggetto “strozzato” emetteva e/o sottoscriveva titoli post-datati, il cui importo copriva anche gli interessi usurari maturati, a partire dal 7% mensili con punte del 186,70% su base annua.
Alcuni dei principali protagonisti, al fine di portare al termine l’iter criminoso, si sono avvalsi dell’ausilio di familiari, portandoli ad essere consapevolmente concorrenti nel reato: questi ultimi accreditavano sui propri conti correnti molti assegni postdatati emessi dalle vittime usurate. Gli indagati, inoltre, per mascherare il sistema usuraio hanno cercato di adottare ogni precauzione possibile: infatti, per sottrarsi ad eventuali e temute investigazioni di polizia, a turno ponevano all’incasso, mediante accredito sui propri c/c, gli assegni emessi dalle vittime, recanti la dicitura “M.M.” (a me medesimo) e la girata per l’incasso della vittima stessa, assegni naturalmente comprensivi del capitale ricevuto in prestito gravato dagli interessi del 7% mensile.
Le manette sono scattate nei confronti di: D.T., 42enne di Camerota, ragioniere e capo dell’organizzazione; D.S., 77enne di Camerota, imprenditore; A.V.S., 47enne di Camerota, imprenditore edile; A.S., 47enne di Avellino, imprenditore; R.R., 64enne di Camerota; P.R., 43enne di Camerota, albergatore; L.T., 41enne di Camerota; R.M., 37enne di Camerota, gestore di villaggio turistico; V.D.A, 58enne di Potenza, perito informatico.
I 9 arrestati sono responsabili dei reati di associazione a delinquere finalizzata all’usura, usura (anche in concorso) e abusiva attività creditizia. Oltre alle misure cautelari di tipo personale, i finanzieri hanno in corso il sequestro preventivo di 2 villaggi turistici per un valore complessivo di 3 milioni di euro, 2 locali commerciali, un appartamento, 2 mansarde e un lastrico solare, per un valore complessivo di 1 milione di euro.
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