Omicidio Tomasino-Lamberti, nuovi retroscena, confessa uno degli arrestati

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    Mario Ciro Marsico ed Halimi Radouane

    E’ quello che è emerso dalla quarta giornata di indagini che ha visto convalidare anche l’arresto dei due fermati Mario Ciro Marsico, 44enne di Capaccio ed Halimi Radouane, 24enne anch’egli residente a Capaccio (foto a lato), autori del duplice omicidio avvenuto nel pomeriggio del 2 gennaio tra le 17.00 e le 19.00, nel quale hanno perso la vita Armando Tomasino, 56 anni e Maria Francesca Lamberti 51 anni, entrambi residenti ad Albanella.

    Secondo le ultime indiscrezioni, sembrerebbe che il Marsico, Halimi e Tomasino avessero messo su una piccola società “a parola” all’interno della quale, ognuno avesse un compito ben preciso: Tomasino dava la disponibilità dei mezzi per la raccolta dei rottami, Marsico ed Halimi si occupavono di rifornire i mezzi con carburante e di dedicarsi fisicamente alla raccolta. Una “piccola azienda” che è andata avanti, forse, per poco tempo e che poi sarebbe esplosa con un violento litigio nei giorni precedenti all’omicidio.

    Armando Tomasino e Maria Francesca Lamberti

    Da qui la rabbia forse accentuata da questioni di danaro che ha armato la mano dei due uomini spingendoli fino ad un cruento accanimento su Tomasino e la Lamberti. Secondo le ultime perizie del medico legale, sarebbe morta per prima la donna e quindi si potrebbe escludere che si trovasse li per caso ma bensì facesse parte degli affari dei tre uomini.

    Forse non volevano uccidere i due ma l’evolversi della discussione ha fatto si che la rabbia occultasse il raziocinio trasformando Marsico ed Halimi in spietati killer ma secondo le prime testimonianza, offerte dal marocchino, alla vista del sangue quest’ultimo sarebbe fuggito.

    Però, ora la domanda è, se Halimi è scappato (come afferma), Marsico ha commesso il crimine da solo? Da chi è stato aiutato “Percuoco” (nomignolo con cui era chiamato Marsico)?  Questo è quello che stanno cercando di chiarire gli inquirenti se ad aiutare Marsico ci fossero altre persone; forse a partecipare alla mattanza sono stati in quattro. Su quest’ultimo particolare si stanno intensificando le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Salerno, coordinati dal colonnello Fabrizio Parrulli, e diretti dal procuratore capo Franco Roberti e dai sostituti Maria Chiara Minerva e Rosa Volpe. Ricordiamo che alle indagini hanno partecipato attivamente i carabinieri del comando di Agropoli, Capaccio e della Caserma di Matinella.

    Questa mattina è prevista un udienza di convalida degli arresti di Marsico ed Halimi innanzi al GIP di Salerno Renata Sessa e dopodichè sarà conferito incarico al medico legale, Zotti, di procedere con l’autopsia. Nei primi esami, come detto in precedenza, sembrerebbe cambiare l’ordine di morte ed il numero di coltellate inferte a Tomasino e alla Lamberti. A morire per prima è la Lamberti con ben 36 coltellate poi Tomasino con 29.

    Don Carlo Ciocca, parroco della chiesa di San Gennaro in Matinella, sottolinea come tale vicenda fosse potuta accedere ovunque e mette in evidenza lo stato di imbarbarimento della nostra civiltà. Conosceva i due uccisi, non erano soliti frequentare la parrocchia ma quando li incontrava in giro educatamente si salutavano.

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