Albanella. Omicidio di via Fravita, oltre 50 fendendi per uccidere Tomasino e la Lamberti

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    Follia umana, furia omicida, solo così si riescono a comprendere il referto del medico legale Giovanni Zotti dopo aver effettuato i primi esami sui due corpi. Sono state contate circa 60 ferite da arma da taglio sul corpo del povero Armando Tomasino, 56 anni e la povera Maria Francesca Lamberi, 51 anni tant’è vero che il magistrato ha disposto l’esame autoptico.

    Senza sosta le indagini, riservatissime, dei carabinieri della locale stazione coordinata dal M.llo De Cesare e della compagnia di Agropoli ai quali si sono aggiunti uomini del comando provinciale di Salerno tutti sotto l’occhio vigile direttamente dal tenente colonnello Francesco Merone, i quali starebbero per stringere il cerchio attorno a diversi individui le cui identità sono riservate, probabilmente in attesa di un loro passo falso.

    Infatti, secondo indiscrezioni, si sta scavando tra l’intrecciata vita sentimentale di Tomasino il quale, da qualche tempo non viveva più con la Lamberti (infatti la Lamberti aveva affittato un’abitazione ad Albanella) ma aveva stretto un legame sentimentale con una donna dell’avellinese e dalla quale avrebbe avuto un figlio.

    Armando Tomasino e Maria Francesca Lamberti

    Continuano i rilievi sulla scena del crimine dalla quale emergono sempre più indizi, una probabile impronta digitale sarebbe stata rinvenuta all’altezza del fugone bianco del Tomasino; secondo la perizia del medico legale, ora della morte dei due sventurati si aggirerebbe tra le 18 e le 20 per giunta Tomasino sarebbe morto prima della Lamberti, questo potrebbe avvalorare l’ipotesi che la Lamberti si possa essere trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato.

    Un testimone da eliminare, forse avrebbe riconosciuto l’assassino (o gli assassini)? Ancora non dato saperlo ma il fatto di aver rinvenuto all’interno dell’abitazione tracce di sangue sia sulla porta d’ingresso che all’interno, sembrerebbero tracciare un vano tentativo di fuga della Lamberti.

    Gli inquirenti non escludono alcuna pista, ma forse, qualle più accreditata è che il Tomasino sarebbe stato attirato all’esterno dell’abitazione dal suo aguzzino (o aguzzini) un diverbio, un qualcosa che ha fatto scatenare la furia omicida dell’assalitore (o assolitori)  sul corpo della vittima, circa 30 mortali fendenti, nel frangente la donna avrebbe udito delle urla e sarebbe uscita fuori assistendo al massacro di qui il tentativo di scappare ma, purtroppo, senza riuscirci.

    Appello da parte di Padre Antonio Russo, sacerdote del Santuario di Santa Sofia in Albanella, che invita a costituirsi per pentirsi del crudele gesto. Scossa l’intera comunità di Albanella e della fraz. di Matinella, condanna per efferato gesto arrivano anche dal primo cittadino di Albanella il quale sottolinea come tali episodi non si siano mai verificati sul territorio negli ultimi decenni.

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