Albanella, una comunità sotto choc per l’efferato delitto in via Fravita

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    Armando Tomasino e Maria Francesca Lamberti

    Probabilmente attirato in giardino oppure atteso e colpito alle spalle dal suo (o suoi) aguzzino e poi ucciso con il fracassamento del cranio e decine di coltellate inferte all’altezza del cuore, dell’addome ed alle spalle. Questa la tragica dinamica dell’uccisione del povero Armando Tamasino, 56 anni originario di Altavilla Silentina separato e padre di tre figli (tutti ben voluti dalla comunità e serissimi lavoratori). Mentre, riversa in una pozza di sangue, in casa, la convivente Maria Francesca Lamberti, 51enne, uccisa anche lei con decine di coltellate all’addome ed al petto. Un duplice omicidio, secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, che dovrebbe vedere esclusa la pista della “rapina andata male”, considerato che il Tomasino, con la compagna, si dedicava alla semplice raccolta di materiali ferrosi. Dunque non proprio un’attività economica capace di attirare malintenzionati. I corpi sono stati ritrovati dal figlio della donna, un 21enne che rincasava da Matinella e che ha poi dato l’allarme.

    Al momento gli inquirenti non escludono nessuna pista.

    Il malcapitato Armando, in passato, aveva avuto precedenti penali per reati commessi per futili motivi. Era il 2005, infatti, quando in una lite con un’altra donna aveva esploso dei colpi di arma da fuoco contro un pretendente, ferendolo (non si sa se accidentalmente o meno) ad un arto. All’epoca i carabinieri rinvenirono altresì un vero e proprio arsenale all’interno del bagagliaio della vettura del Tomasino: armi rudimentali, ma considerate pericolose, per cui fu subito condotto alla casa circondariale di Fuorni con l’accusa di tentato omicidio e detenzione illegale di armi.

    Dopo questo episodio, Armando aveva conosciuto l’attuale convivente, e abbandonata l’attività lavorativa che lo vedeva impegnato nel noleggio di palchi e strutture per manifestazioni, si era dato alla raccolta di materiali ferrosi che rivendeva ad industrie di riciclaggio locali.

    Sul posto del duplice omicidio sono subito accorsi i carabinieri della locale stazione, coordinati dal comandante Maresciallo De Cesare, e i Ris del comando provinciale dell’Arma. Intervenuti sul luogo del delitto anche il medico legale dott. Mastrangelo ed il pm della Dda di Salerno, dott.ssa Maria Chiara Minerva, i quali non hanno potuto che constatare il decesso del Tomasino e della Lamberti e circoscrivere la scena del duplice ed efferato assassinio. Quasi sicuramente si procederà ad un esame autoptico per decretare l’ora del decesso, l’arma utilizzata (al momento non reperita) e per rilevare eventuali tracce dell’assassino o degli assassini. Dopo i rilievi, i due corpi sono stati trasportati presso l’ospedale di Battipaglia.

    Il tutto ora è al vaglio degli inquirenti.

    Da una prima ricostruzione fornitaci della dinamica del duplice assassinio, si ipotizza che la donna sia stata uccisa poichè forse ha visto in faccia l’assassino o gli assassini, attirata o allertata dalle probabili urla del Tomasino aggredito nel piazzale antistante l’abitazione. Nessuna pista esclusa, dunque. Solo ipotesi al momento.

    Gli investigatori sono attualmente al lavoro per chiarire i contorni di una vicenda che sta scuotendo un’intera e pacifica comunità, mai alle prese, in questi ultimi decenni, con l’efferatezza di simili eventi.

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