2 MILIARDI DI EURO PER LE 72 MILA “AUTOBLU” DI POLITICI E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
(ma sarebbero molte di più…)
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Pubblicato da qualche mese – ma pochi ne hanno parlato – uno studio commissionato dal Ministero per la Pubblica Amministrazione.
Quello che ne esce fuori è un dato sconcertante che permette all’Italia di detenere un primato nient’affatto invidiabile: a disposizione di politici, di dirigenti, di funzionari e impiegati pubblici, 71.662 auto blu (ma potrebbero essere in realtà molte di più) gravanti interamente sul bilancio dello Stato.
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I DATI
Lo studio è il risultato del monitoraggio commissionato dall’ex Ministro per la Pubblica Amministrazione, Brunetta, e realizzato dal Formez, l’agenzia governativa di servizi e assistenza delle pubbliche amministrazioni. In passato erano stati effettuati solo dei tentativi per cercare di “calcolare” il numero di auto blu circolanti in Italia: invano, vista la scarsa collaborazione degli enti (e non si sa neanche se questo ultimo tentativo sia effettivamente più credibile di altri…).
Studi effettuati da società private e circolanti sul web denunciavano un numero record di auto statali: quasi 630.000. Più degli USA, della Gran Bretagna, della Francia, del Giappone e della Germania messe insieme! Per questi motivi – in risposta agli inquietanti sondaggi privati – il Ministero nell’Aprile 2010 ha incaricato l’agenzia governativa Formez di effettuare un più approfondito monitoraggio, su scala nazionale, del numero di auto blu circolanti, delle modalità di utilizzo e dei costi per lo Stato. Dopo un primo monitoraggio (ottobre 2010) che aveva portato a risultati allarmanti (circa 86.000 vetture censite su appena 3.840 enti “scrutinati”, rispetto agli oltre 10.000 enti esistenti in Italia), è stata effettuata una nuova rilevazione negli ultimi mesi. I risultati sono stati pubblicati il 3 Agosto 2011 (“Monitoraggio sul parco autovetture delle pubbliche amministrazioni“).
La rilevazione on line questa volta è stata condotta su 5.095 enti, pari al 61,6% del numero di amministrazioni pubbliche complessivamente interessate dal sondaggio (8.277 gli enti in totale accreditati dal servizio on line): oltre 3.000 enti, infatti, non hanno neanche risposto al sondaggio del Formez!
Altri enti (circa 2.200), invece, sono stati esclusi dalle rilevazioni del Formez in quanto si trattava di piccole amministrazioni e comuni.
Esclusi dal monitoraggio, inoltre, i settori della Sicurezza (circa 55.000 auto tra Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, NAS, ecc.), della Difesa, nonché della Scuola.
Da questo conteggio, altresì, sono state “lasciate fuori” le 16.634 auto impegnate dalla polizia municipale e provinciale.
Queste esclusioni, unitamente alla circostanza che la rilevazione è stata effettuata solo su una parte degli enti esistenti (5.095, poco meno della metà: in Italia vi sono 10.939 amministrazioni pubbliche inserite nel bilancio dello Stato), lascia aperta la porta all’ipotesi che il numero di auto statali a disposizione della pubblica amministrazione sia in realtà di molto superiore ai 71.662 veicoli censiti.
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COME FUNZIONA IL SISTEMA DELLE “AUTO BLU”
Leggendo il report del Formez, si scopre che in Italia il sistema di privilegi si è auto-attribuito anche una pedante classificazione.
Non tutte le auto di Stato sono uguali. Come se non bastasse l’eccessività del privilegio in sé, esistono tre diverse categorie di “auto statali”: le “auto blu-blu“, le “auto blu” e le “auto grigie“.
Non è uno scherzo, si chiamano proprio così!
Le “auto blu-blu” sono le auto di “rappresentanza politico-istituzionale” delle alte cariche dello Stato, delle magistrature e delle Autorità indipendenti, oltre che degli organi di governo degli enti locali (Regioni, Province, Comuni) e dei vertici istituzionali della pubblica amministrazione. In poche parole sono le auto che politici e presidenti di enti pubblici e dipartimenti della p.a. utilizzano per gli spostamenti. In Italia ce ne sono 1.940 di servizio, con autista a disposizione.
Le “auto blu” , che sono 10.008 (molte con autista a disposizione), sono quelle invece utilizzate dalla “dirigenza apicale”: si tratta delle auto al servizio dei dirigenti di vertice dei dipartimenti della p.a. centrale e locale, nonché degli uffici al servizio delle cariche politiche.
Ed infine circolano 59.714 “auto grigie“, che sono quelle “a disposizione degli uffici” e adibite ai servizi operativi.
Si tratta di una colorita classificazione che non ha riscontri negli altri paesi.
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Dal report ministeriale si comprende che non solo vi sono auto di rappresentanza a disposizione delle alte cariche dello Stato (Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Ministri, Presidenti della Camera e del Senato), ma che auto di Stato superaccessoriate, alcune con autista al servizio, vengono messe a disposizione anche di viceministri, sottosegretari e funzionari ministeriali (Segretari Generali della Presidenza del Consiglio, Capi Gabinetto dei Ministri, Capi Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Segretari Generali dei Ministeri, Capi Dipartimento delle amministrazioni pubbliche), nonché dei vertici delle magistrature italiane (Corte di Cassazione, Consiglio di Stato, Corte dei Conti, Avvocato generale dello Stato ecc.). Totale auto di rappresentanza e dirigenziali (auto blu-blu e auto blu): 2.287.
Inoltre, “auto blu-blu” di rappresentanza politico-istituzionale risultano assegnate pure ai Presidenti di Regione, ai Presidenti di Provincia, a molti assessori regionali e assessori provinciali, nonché a una moltitudine di Sindaci, per un totale di 1.389 auto di rappresentanza, a cui si aggiungono 5.042 auto blu utilizzate da dirigenti e funzionari (leggi numeri e dati ufficiali nell’articolo correlato).
Auto di rappresentanza politico-istituzionale sono a disposizione anche di presidenti e dirigenti di enti pubblici: si tratta di enti previdenziali, Agenzie Fiscali e territoriali, Authority indipendenti (Antitrust, Comunicazioni, Vigilanza sui contratti pubblici), enti di ricerca, ASL, ARPA, Università, Camere di Commercio, Fondazioni, dipartimenti vari della pubblica amministrazione. In totale, per questi enti, 375 auto blu-blu di sola rappresentanza istituzionale, che vanno ad aggiungersi alle 2.855 auto blu che restano comunque a disposizione dei dirigenti e alle 30.147 auto grigie a servizio dei singoli uffici. Per non far mancare nulla a nessuno, infatti, 10.008 “auto blu” sono assegnate anche ai vertici dirigenziali della pubblica amministrazione.
La cifra più corposa di auto statali, denominate “auto grigie” (59.714 veicoli), è quella (ovviamente) destinata per lo svolgimento dei servizi operativi degli uffici “statali”: si tratta delle auto utilizzate per il funzionamento degli uffici di tutta la p.a., per la maggior parte utilitarie o veicoli operativi. Per i Ministeri, per gli altri uffici governativi e per gli uffici dei vari organi costituzionali (Ufficio del Capo dello Stato, dei Presidenti di Senato e Camera, delle varie Magistrature), vi sono a disposizione 1.162 auto operative. Per gli uffici pubblici di Regioni, Province e Comuni italiani, sono disponibili 28.405 auto grigie. I restanti enti e dipartimenti della p.a. si spartiscono 30.147 auto (solo per ASL 21.652 veicoli).
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QUANTO CI COSTANO LE AUTO DI STATO
Nel calcolo dei costi vanno inserite due componenti: costo personale (stipendi) e costi di gestione del servizio (manutenzione, rifornimenti, logistica).
Il numero complessivo del personale dedicato al servizio è di 35.821 addetti, di cui 13.667 assunti in qualità di autisti e 22.154 contrattualizzati come addetti al servizio “impegnati nella gestione del parco auto” (logistica, servizio manutenzione e rifornimenti).
I costi sono pubblicati nel rapporto Formez: la spesa stimata annualmente per il mantenimento in servizio del personale (stipendi) è pari a 615.015.000 € per gli autisti e 620.312.000 € per gli altri addetti al servizio.
Totale: 1,2 MILIARDI DI EURO, precisamente 1.235.327.000 €.
Il costo medio di un’autista di auto blu è di 45.000 euro lordi annui, più di 3.000 € al mese. Si oscilla come media dai 20.000 € ai 98.727 € annui riconosciuti in alcuni casi limite (leggi numeri e dati ufficiali nell’articolo correlato). Per fare un raffronto, un autoferrotranviere di Milano guadagna 27.400 € lordi all’anno (19.000 € netti), ovvero poco meno di 1.300 € al mese per 36 ore lavorative settimanali (fonte ATM Milano) e con la responsabilità di trasportare quotidianamente migliaia di persone. Un tassista di una grande città, lavorando da mattina e sera e ammortizzando i costi della licenza (si va dai 170 mila € di Milano e Roma ai 300 mila € di Firenze, per l’acquisto della licenza) guadagna dai 1.500 ai 2.000 € al mese.
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Alla cifra relativa ai costi per il personale bisogna sommare altri 406.482.000 € per le spese di gestione del parco auto (rifornimenti, manutenzione), a cui vanno aggiunti poi 300 milioni di euro per costi di stazionamento e logistica (pedaggi, costi di spostamento, ecc.). La relazione del Formez informa che, al netto di alcuni sgravi, la cifra finale da considerare per le spese di gestione del parco auto di Stato supera i 650 milioni annui.
Il totale definitivo dei costi delle auto blu è dunque di €. 1.235.327.000 (costi personale) + € 650.000.000 (costi gestione), ovvero più di 1.885.000.000 EURO ALL’ANNO (un miliardo e ottocentoottantacinque milioni).
La cifra non tiene conto tuttavia delle spese sostenute per l’acquisto delle auto nuove nel 2010 (circa 61 milioni di euro), delle auto con targhe speciali (non conteggiate), nonché delle auto dei settori Difesa e Sicurezza (escluse dal conteggio), delle spese per le vetture di Polizia Municipale e Provinciale, delle spese per i noleggi occasionali di auto e per l’acquisto dei buoni taxi, e ovviamente delle spese per i voli di Stato e per i viaggi in treno di politici e funzionari.
Dunque una stima di quasi 1,9 miliardi di euro annui. Per fare un rapporto, con quella cifra lo Stato potrebbe assumere e stipendiare all’incirca 60.000 magistrati e cancellieri, 90.000 poliziotti o carabinieri in più, 92.000 precari delle scuole, 93.000 spazzini, costruire circa 40.000 case popolari (di almeno 70mq) all’anno…insomma ci siamo fatti un’idea.
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LA SPROPORZIONE CON GLI ALTRI PAESI
Per comprendere appieno l’enormità delle cifre italiane, occorre raffrontare la nostra esperienza con quella degli altri paesi.
Come parametro di paragone, per l’esempio di virtuosismo, alcuni articoli suggeriscono di prendere il caso della Gran Bretagna, un altro “grande” paese con i suoi 65 milioni di abitanti, terza potenza economico-militare al mondo.
Abbiamo consultato il sito del dipartimento dei Trasporti britannico (http://www.dft.gov.uk/) scoprendo che in Gran Bretagna (Inghilterra + Scozia + Galles + Irlanda del Nord) – dati aggiornati al 2010 – vengono destinate ai ministeri solo 78 ministerial car (le nostre auto blu-blu). Complessivamente, invece, a tutte le cariche politiche del Regno, la “miseria” di 261 auto (195 nel 2011 dopo i tagli alla spesa pubblica. Fonte Corriere.it): in Italia, per Ministeri, Capo dello Stato e Parlamento, sono messe a disposizione invece 133 auto blu-blu di rappresentanza (le “ministerial car” britanniche): 133 auto “berline” superaccessoriate o blindate a disposizione delle alte cariche dello Stato e utilizzate unicamente per i loro spostamenti. Se si calcolano anche le auto di rappresentanza riservate alle altre cariche politiche italiane (Sindaci e politici di Regioni e Province: 1.389 auto blu-blu) si giunge alla conclusione che in Italia alle cariche politiche sono assegnate 1.522 auto di rappresentanza politico-istituzionale (auto “blu-blu”).
Diverso, nel Regno Unito, anche il meccanismo di assegnazione delle auto blu. Non è automatico, come in Italia, solo per il fatto di rivestire una carica governativa o parlamentare. In Gran Bretagna le auto blu appartengono e sono gestite da un’authority del Ministero dei Trasporti che si chiama GCDA (Government Car and Despatch Agency): se un ministero o un suo dipartimento ha bisogno di un’auto blu deve formulare una richiesta motivata all’authority. Sul sito del Dipartimento dei Trasporti britannico (www.dft.gov.uk/news/statements/hammond-20101028a) è specificato che “I Ministri sono incoraggiati ad utilizzare i mezzi pubblici quando possibile e il numero di Ministri aventi diritto ad una vettura con autista è stato ridotto al minimo. Gli altri Ministri hanno diritto di usufruire del servizio di auto ministeriale in caso di necessità” .
Grazie a questo sistema la Gran Bretagna riesce a contenere la spesa per le auto di rappresentanza ministeriali a soli 6.738.053.017 sterline, pari a 7,8 milioni di euro, decisamente molte volte meno della spesa italiana.
Per fare un paragone col parsimonioso “sistema” britannico, riportiamo alcuni dati che sono pubblicati (www.dft.gov.uk/news/statements/hammond-20101028a) sul report annuale dell’authority britannica, raffrontandoli con i dati delle auto blu italiane censite dal Formez:
Il Department for Environment, Food and Rural Affairs, equivalente al nostro Ministero dell’Agricoltura, ha in dotazione solo 2 ministerial car; il Ministero dell’Agricoltura italiano ne ha 9 a disposizione di Ministro, vice ministro e dirigenti vari (fonte: Formez).
Il Department for Energy and Climate Change ha 4 auto ministeriali a disposizione; il corrispondente Ministero dell’Ambiente italiano, invece, un parco auto di 13 vetture ministeriali (fonte: Formez).
Il Department for Transport (Ministero dei Trasporti) britannico ha solo 3 auto ministeriali (spesa complessiva 329mila euro annui), mentre il nostro Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha disposto per il 2010 di 50 auto blu-blu di sola rappresentanza politico-istituzionale per una spesa annuale di 658.931 € per la gestione (assicurazioni, bolli, consumi, manutenzione, ratei per le auto in leasing o in affitto, ecc.) e di oltre 1 milione di euro per il personale addetto (fonte: Formez).
L’intero dipartimento del premier britannico ha poi in dotazione solo 4 auto ministeriali, per una spesa complessiva annuale di 362 mila sterline (poco meno di 420 mila euro); in Italia, viceversa, a disposizione della Presidenza del Consiglio dei Ministri vi sono 21 auto blu-blu (erano 15 nel 2009), per una spesa complessiva superiore al milione di euro (fonte: Formez).
Se si considera poi il numero di auto di Stato di altri grandi paesi, il raffronto è ancora più imbarazzante per l’Italia.
Negli USA, paese di 310 milioni di abitanti (5 volte l’Italia), le auto di Stato a disposizione di Presidenza, governo, politici e di tutta la pubblica amministrazione sono “solo” 73.000, appena 1000 in più dell’Italia (che ha però 60 milioni di abitanti e non ha 50 Stati Federali).
La Francia, paese simile all’Italia ma più grande per estensione e popolazione, ha 65.000 auto blu.
La Gran Bretagna ha complessivamente 55.000 auto a disposizione dell’intera p.a. (di cui solo 195, come detto, destinate alle cariche politiche). La Germania 54.000, la Spagna 44.000 e il Giappone 35.000. Più spreconi dell’Italia, quanto a numero di auto blu possedute per numero di abitanti, solo la Grecia e il Portogallo.
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GLI ALTRI DATI: MARCA AUTO, CILINDRATA E CONSUMI
Secondo la stima dell’Associazione Contribuenti Italiani, le vetture più diffuse come auto di Stato in Italia sono per gran parte “berline” superaccessoriate. Ecco la lista: Audi A6, Audi A4, BMW Serie 5, BMW Serie 3, Alfa Romeo 166, Alfa Romeo 159, Lancia Thesis, Lancia Delta, Volkswagen Passat, Ford Mondeo.
Quanto alla cilindrata, il rapporto Formez informa che le auto blu immatricolate, di cilindrata inferiore ai 1.100 cc, sono solo il 13,5% (7.094 auto), mentre in gran parte (66,6%) si preferiscono cilindrate tra i 1.100 cc e i 1.599 cc (oltre 34.000 auto). Le auto di grossa cilindrata (superiore ai 1.900 cc) sono 8.880 (17%). Discorso diverso per Ministri, Parlamentari e p.a. centrale, che amano muoversi solo su autentici bolidi: oltre il 67% del parco auto dei Ministeri, del Parlamento e della p.a. è costituito da auto di cilindrata superiore ai 2.000 cc.
Nel 2010, per l’acquisto di auto di Stato nuove, abbiamo sostenuto una spesa di quasi 61 milioni di euro (60.706.000 €): 8,4 milioni li hanno spesi i Ministeri, Parlamento, Capo dello Stato e altri organi costituzionali, 4,4 milioni Regioni e Province, 26,5 milioni i Comuni e altri 21 milioni e rotti ASL, Università e dipartimenti della p.a. .
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UTILIZZAZIONE, PERCORRENZA E CONSUMI: UNO SPRECO DI MILIONI DI EURO
Secondo il monitoraggio del Ministero le auto di Stato hanno percorso nel 2010 circa 850 milioni di km: per farci un’idea è come se avessimo percorso con un’auto 653.846 volte l’Italia da Sud a Nord. Tra l’altro questo conteggio non tiene conto, ovviamente, dei km percorsi con i voli di Stato, con i treni, con auto a noleggio, con altri mezzi pubblici e con taxi.
Quanto ai consumi, il settimanale economico-finanziario “Il Mondo” nel numero del 10/06/2011 ha riportato i dati di un monitoraggio effettuato sui consumi medi dichiarati dalle amministrazioni statali. La rilevazione dei dati ha evidenziato cifre sconcertanti: dai consumi dichiarati le vetture di Stato hanno avuto un consumo medio di carburante di 2,4 km al litro. Praticamente più di quanto consumano McLaren, Ferrari o Red Bull in F1 (in media 3 km al litro). Trattandosi di auto quasi sempre nuove, ben mantenute, revisionate e con motori eccellenti, si insinua il dubbio sulla correttezza delle dichiarazioni fornite sui consumi (insomma, che fine fa tutta questa benzina?), tanto che la stessa Corte dei Conti ha richiamato a comportamenti più “virtuosi” la pubblica amministrazione invitandola ad evitare per il futuro l’acquisto delle auto blu, procedendo viceversa al noleggio delle auto (con il noleggio, è il proprietario che noleggia l’auto a gestire e controllare l’uso del carburante e non il personale statale addetto al servizio di auto blu…).
Questi i dati.
Ai cittadini il giudizio.
Leggi numeri e dati ufficiali nell’articolo correlato
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Fonti:
- Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
- Formez “Monitoraggio sul parco autovetture delle pubbliche amministrazioni” del 03/08/2011
- Associazione Contribuenti Italiani
- Rivista “Il Mondo” del 10/06/2011
- Corriere.it
- Il Giornale
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