Si trovavano a 450 metri dai Templi della città antica di Paestum le tre tombe rinvenute, venerdì scorso, su casuale segnalazione di una turista, dai militari della Guardia di Finanza di Agropoli e subito consegnate alla direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Paestum, Marina Cipriani.
Si tratta di un ritrovamento sensazionale e di notevole valore, sia per l’ottimo stato di conservazione dei reperti che per la qualità dei dipinti, i quali si sono rivelati pressoché intatti. Due milioni di euro la stima degli oggetti ritrovati, inestimabile invece il valore storico e culturale della scoperta. È stata in pratica riportate alla luce una nuova necropoli lucana. La tomba a cassa risale al IV secolo a.C. ed è servita, probabilmente, ad ospitare il corpo di una donna. Ricca di dipinti ma povera di corredo funerario, purtroppo depredato in gran parte dai tombaroli, che hanno portato via quasi tutto il corredo del defunto lasciando solamente una piccola anfora ed alcuni piccoli suppellettili.
“La sua rilevanza – come spiegato dalla Cipriani – sta nel fatto che la tomba è notevole per proporzioni, dipinti, che fregiano tutti e quattro i lati, e stato di conservazione. I temi sono tutti al femminile. La cassa ha una copertura a doppio spiovente raffigurante una scena funebre: una donna distesa tra altre donne piangenti accompagnate dalla melodia di un suonatore di flauto”. Queste le raffigurazioni principali presenti sui due lati lunghi della tomba, mentre i lati corti sono ricchi di simbologia: un grifone in lotta con una pantera; una Vittoria alata che conduce una biga verso una scena di duello tra due uomini.
fonte:StileTv
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