Si risparmia. Si rispetta l’ambiente. Si consuma meno plastica. Si usufruisce di un servizio in più a soli 5 centesimi per l’acqua con le bollicine. Si contribuisce a recuperare l’antica funzione sociale della fontana pubblica.
Cinque buoni motivi, insomma, per utilizzare la nuova Casa dell’Acqua di Baronissi inaugurata dal sindaco Giovanni Moscatiello sabato scorso nell’area parcheggio di via S. Francesco (alle spalle della villa comunale).
L’intervento, che richiama a monte il progetto denominato “H2O” premiato con un finanziamento della Provincia di Salerno di oltre 20mila euro, è stato seguito e coordinato dal vice sindaco Anna Petta e dai consiglieri Tonino D’Auria e Raffaele Petta.
“E’ un progetto che qualifica ulteriormente l’azione di questa Amministrazione sul versante dei servizi al cittadino nell’ottica di una generale riduzione dei consumi e dei costi per l’utenza oltre che di una precisa scelta politica di assecondare dinamiche virtuose legate all’utilizzo di sistemi e materiali “bio” – sottolinea il vice sindaco – lo stiamo facendo con il piano energetico comunale, ed ora lo faremo anche con le Case dell’Acqua che rappresentano un altro step in avanti nel processo di formazione di una Baronissi eco-sostenibile”.
“E’ un primo risultato che premia l’impegno che abbiamo profuso nella stesura del progetto – dichiara Petta – per me e per l’intera maggioranza è un altro tassello che si aggiunge al programma dei fatti e non delle chiacchiere da marciapiede”.
Casa dell’Acqua è una struttura simile ad un piccolo chiosco realizzata secondo rigidi criteri ambientali, con materiali non inquinanti e autoalimentata attraverso una centralina fotovoltaica, che eroga acqua dell’acquedotto, buona, fresca, microfiltrata e, quindi, sicura che i cittadini di Baronissi potranno bere e prelevare gratuitamente. La struttura è stata installata da Fabio D’Antuono, ingegnere dello studio di progettazione P&D Ingegneria di Avellino.
Quello che distingue, quindi, l’acqua distribuita dalla casa dell’acqua da quella che scorga dai rubinetti è il fatto che la prima viene ulteriormente microfiltrata, per migliorarne bontà e qualità, e additivata di anidride carbonica per la versione gassata. La struttura ha una superficie di circa 30 metri quadrati (incluso un patio di accoglienza), presenta tre rubinetti d’acqua in una zona coperta, aperta al pubblico. Il primo eroga acqua naturale, prelevata dall’acquedotto e ulteriormente filtrata; dal secondo esce acqua fredda; il terzo fornisce acqua fredda gasata.
Attraverso la Casa dell’Acqua si vuole valorizzare l’acqua del rubinetto, costantemente sottoposta a rigidi controlli e quindi, ottima per essere consumata, ma soprattutto, non essendo più necessario utilizzare bottiglie di plastica, si limita sia il consumo energetico derivante dalla loro realizzazione, sia la produzione di rifiuti, con un conseguente ridimensionamento dell’inquinamento.
fonte:salernoinprima
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