Il sindaco per mezz’ora al telefono con il premier, nessun via libera all’utilizzo della discarica per i rifiuti di Napoli
Alle due del pomeriggio squilla il cellulare del sindaco di Serre, Palmiro Cornetta. Al telefono c’è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il primo cittadino del minuscolo comune in provincia di Salerno, si sorprende giusto un attimo. Poi viene inchiodato al telefono dal premier per una mezz’ora abbondante. Berlusconi gli chiede con insistenza di riaprire la discarica di Macchia Soprana, la stessa contro cui Cornetta (sindaco di centrosinistra) si era battuto ai tempi del governo Prodi. Il capo del Governo incassa però un gentile ma fermo «no». Commenta Cornetta: «Ho apprezzato il garbo di Berlusconi — commenta Cornetta — aveva saputo dell’incontro che ho avuto nei giorni scorsi con il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e ha voluto rendersi conto di persona della situazione. Gli ho spiegato che a Macchia Soprana c’è una condizione molto delicata, che non è vero che c’è ancora spazio per i rifiuti, che c’è un sito di stoccaggio che va messo in sicurezza, che c’è un protocollo d’intesa firmato anche dal Ministero dell’Ambiente che è stato disatteso».
Berlusconi ha ascoltato mentre Cornetta continuava a segnare con il pennarello rosso le criticità che oramai da tempo va ripetendo. «Ho detto al Presidente che oltre alla discarica, noi abbiamo nel sito militare di Persano tonnellate di ecoballe; gli ho detto che in quattro anni la Provincia di Salerno non ha trovato un sito alternativo». Cornetta non ha taciuto al Presidente del Consiglio «l’amarezza» e ha attaccato la decisione di portare in discarica ancora centomila metri cubi di rifiuti, annunciando un disastro ambientale. E Berlusconi che ha detto? «Che capisce il mio stato d’animo, ma mi ha chiesto di utilizzare la discarica».
Cornetta però non intende indietreggiare di un passo e non ha mollato resistendo al premier. «Non dico no per partito preso, sono quattro anni che non dormo per questa situazione. Mi toglieranno la fascia tricolore, mi arresteranno, non importa, almeno finiscono queste vessazioni». Tra le rassicurazioni esternate dal presidente del Consiglio anche lo sblocco dei 12 milioni di euro per la mitigazione ambientale, a cui però il sindaco ha risposto con un «siamo anche disposti a rinunciarvi». Se insomma viene cancellato l’indirizzo di Serre dall’emergenza rifiuti campana. Come si è chiusa la conversazione con Berlusconi? «Mi ha detto che mi avrebbe richiamato. Probabilmente ci sarà un altro incontro insieme al ministro Prestigiacomo. Ho apprezzato comunque la correttezza e il rispetto istituzionale di Berlusconi che non ho visto durante il governo Prodi. Ha anche scherzato sul mio nome, Palmiro. Gliel’ho detto: vengo dal Pci ma non ho mai fatto battaglie ideologiche. La mia è una battaglia di giustizia».
fonte:corrieredelmezzogiorno – Stefania Marino
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