La violenza contro le donne ha molte facce: le uccisioni e gli stupri sono gli aspetti più drammatici delle violenze dentro e fuori le mura domestiche, nei luoghi di lavoro, per le strade. È sofferenza e umiliazione. È la prima causa di morte tra le donne nel mondo.
La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (con la risoluzione n. 54/134 del 1999) al fine di sensibilizzare governi, istituzioni e società civile.
L’Onu ha scelto questo giorno per commemorare la tragica vicenda delle tre sorelle Mirabal violentate, pugnalate e strangolate il 25 novembre del 1960 (già capolavoro letterario e cinematografico “Il tempo delle farfalle”), per ordine del dittatore caraibico Trujillo, che mantenne il paese dominicano nell’ignoranza e nel caos e nell’arretratezza per 30 anni .
La scelta del 25 di novembre come data internazionale della lotta contro la violenza sulla donna, fu anche un gesto per rendere omaggio alle sorelle Mirabal: Minerva, Patria e Maria Teresa, esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime del dittatore Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961) e colpevoli, agli occhi del dittatore, di perseguire i principi di “Libertà e Giustizia”.
In Italia solo dal 2005, si è iniziato a celebrare questa giornata e nel 2007 centomila donne hanno manifestato a Roma “Contro la violenza sulle donne”. È stata la prima manifestazione su questo argomento che ha ricevuto una forte attenzione mediatica.
Il Ministero per le Pari Opportunità, a partire dal 2007, ha attivato un numero telefonico unico a livello nazionale, per rispondere alle domande di aiuto delle donne vittime di violenza. Il numero è attivo tutti i giorni, festivi compresi, 24 ore su 24, ed è disponibile in più lingue. Tutte le donne vittime di violenza possono telefonare al 1522 per chiedere aiuto ed assistenza (il servizio di ascolto avviene nel pieno anonimato).
Questo comunicato vuol’essere un invito a riflettere sulla violenza contro le donne come su ogni altra forma di violenza ma, è soprattutto un invito ad impegnarsi a contrastarla perché anche
“l’indifferenza è violenza”!
Albanella, 25.11.2010
Consigliera alle Pari Opportunità
Valeria Mazzarella
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