Non c’è dubbio: questa è la stagione dei funghi. Nei supermercati e dai fruttivendoli se ne vedono in abbondanza e di vari tipi: chiodini, champignon, finferli, cantarello, boleto e così via. Sono gustosi, nutrienti e in più fanno bene alla salute. Pochi ne sono a conoscenza, anche se in realtà l’uso dei funghi con proprietà terapeutiche è ampiamente documentato in Oriente, in Russia e negli ultimi 2 decenni anche negli Stati Uniti.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato le loro proprietà immunomodulanti che li hanno resi un importante supporto biologico a terapie convenzionali nelle patologie cronico-degenerative come tumori e malattie autoimmuni.
Dal punto di vista nutritivo sono apprezzabili per il discreto apporto di fibra vegetale. Infatti contengono una piccola quantità di proteine vegetali (2-3,9%), di zuccheri (1%) e di grassi (0,3-0,7%): per cui si possono calcolare 15-20 calorie circa per ogni 100 grammi di fungo fresco, il che corrisponde al valore calorico dei più comuni ortaggi (esempio: insalata verde); inoltre contengono acidi grassi polinsaturi e numerose altre molecole con attività benefiche per la salute. Per questo in medicina sono considerati un ottimo strumento di prevenzione delle malattie. Sono ritenuti anche lassativi, antibiotici e persino afrodisiaci.
Anche i funghi freschi, come insalata, pomodori e zucchine, sono dei vegetali ricchi di acqua (circa il 92%). Quindi, se si paragona il valore commercíale dei funghi freschi con quello dei comuni ortaggi, si deduce che i funghi costano moltissimo in rapporto al loro valore nutritivo. E’ pur vero che i funghi contengono sali minerali (ferro, rame, manganese, fosforo) vitamina B1, B2, PP, però si tratta di principi nutritivi presenti anche in altri vegetali, facilmente reperibili dal nostro organismo attuando un’alimentazione variata.
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