Ieri mattina i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Salerno hanno dato esecuzione a provvedimenti di misure cautelari emessi dal G.I.P. del Tribunale di Salerno, su richiesta di questa Procura della Repubblica a carico di due dipendenti della Direzione Provinciale di Salerno dell’Agenzia delle Entrate, tali R.M.T. e P.O., entrambe preposte alla registrazione degli atti privati presso il medesimo Ente, indagate per il reato di peculato aggravato, con l’applicazione della misura accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici.
L’attività in discorso si inserisce in una vasta indagine svolta su tutto il territorio della Provincia e sviluppata su diversi filoni investigativi, tra cui quello del contrasto all’allarmante fenomeno dell’uso di marche da bollo alterate o contraffatte, avviata anche a seguito delle segnalazioni fatte dagli stessi Uffici territoriali delle Entrate.
All’esito delle laboriose verifiche in ordine all’esatto assolvimento dell’imposta di bollo degli atti privati sottoposti a registrazione e, in particolare, sul riscontro della validità del contrassegno telematico ivi applicato, è stato appurato che – per un numero considerevole di tali atti – l’assolvimento dell’imposta dovuta in misura di € 14,62 è risultata essere carente, in quanto in luogo all’imposta dovuta, nella misura predetta, era stata stato riscontrato il pagamento – mediante apposizione di marche da bollo – di € 0,62 o di € 1,62. Inoltre, è stato riscontrato che i bolli apparivano artatamente obliterati in maniera tale da far leggere solo la parte decimale dell’importo assolto.
Le indagini svolte dal Gruppo della Guardia di Finanza hanno consentito di accertare un elevato numero di condotte di tal fatta, che, per le modalità dei fatti accertati, non potevano che essere ricondotte a dipendenti degli uffici finanziari i quali si sono appropriati – negli anni 2006/2007 e 2008 – di un numero considerevoli di valori bollati, cagionando un danno allo Stato per complessivi € 54.914,85.
Nel particolare, la minuziosa disamina condotta per la ricostruzione dell’intero meccanismo di frode, ha consentito di rilevare che a fronte di 26.055 scritture private registrate ben 3.368 di esse risultavano irregolari, ognuna con diverse tipologie irregolarità, che andavano dalla semplice sottrazione dei valori bollati all’appropriazione fino ad arrivare, in alcuni casi più gravi al riutilizzo delle stesse con la sostituzione dei contrassegni in argomento con marchi da bollo alterati e/o contraffatti o punzonati in modo da coprire il reale valore nominale.
Acclarata, dunque, la gravità dei fatti e dopo aver sottoposto a sequestro probatorio tutta la documentazione e gli atti interessati, il predetto G.I.P., ritenendo sussistente il pericolo di un danno grave ed irreparabile nonché il rischio di reiterazione dei reati, ha adottato in via urgente il provvedimento cautelare richiesto dall’Ufficio giudiziario in intestazione, reso maggiormente sanzionatorio, in caso di condanna, dalla misura dell’interdizione dai pubblici uffici per le due responsabili.
fonte:tvOggi
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