I comportamenti sessuali a rischio negli adolescenti possono celare disturbi mentali nascosti o poco evidenti. Lo studio
Dietro ai rapporti sessuali non protetti, promiscui, più frequenti della norma o comunque disturbati potrebbe celarsi non una presunta eccessiva libido, ma un problema psichiatrico.
A sostenerlo sono i ricercatori del Bradley Hasbro Children’s Research Center, i quali ritengono che i giovani con problemi mentali sono più portati a buttarsi in rapporti sessuali a rischio.
Sono situazioni come la fase maniacale del disturbo bipolare, che fa alternare stati di depressione a euforia, esaltazione o irritabilità, a provocare negli adolescenti una spinta verso una sessualità più attiva. Questo si traduce in maggiori rapporti sessuali, spesso non protetti, che possono portare a contrarre malattie a trasmissione sessuale.Secondo i ricercatori, anche i giovani che soffrono di sindrome da iperattività e deficit dell’attenzione a essere più sessualmente attivi dei coetanei che non presentano questo tipo di disturbo. Allo stesso modo lo sono quelli che soffrono di stress post-traumatico o altri disturbi legati a un eccesso di stress. Tutti questi sono a rischio Aids o altre infezioni sessualmente trasmissibili.
Dalle pagine del Journal of Consulting and Clinical Psychology, i ricercatori spiegano che una «maggiore assunzione del rischio sessuale può essere legata a questi disturbi, perché sono spesso associati a comportamenti impulsivi o sconsiderati, che potrebbero includere più partner sessuali o non utilizzare regolarmente il preservativo».
«A causa della loro maggiore vulnerabilità al virus HIV e altre infezioni a trasmissione sessuale, i comportamenti sessuali a rischio degli adolescenti con queste diagnosi devono essere attentamente e costantemente controllati, come parte del trattamento di salute mentale», aggiunge il dottor Larry K. Brown, che ha coordinato lo studio.
I ragazzi coinvolti nella ricerca sono stati 840 e tutti sono stati analizzati per comprendere se e quali malattie mentali fossero presenti. Più della metà dei partecipanti era di sesso femminile e di età compresa tra i 15 e i 18 anni.
Nel complesso, lo studio ha incluso 153 ragazzi con una diagnosi di mania, 48 con disturbi di internalizzazione, 282 con disturbi esternalizzazione, 252 con più di una diagnosi e 105 in trattamento della salute mentale che non soddisfacevano i criteri di una delle diagnosi psichiatriche valutate.
Più della metà di tutti i partecipanti ha riferito di avere avuto una storia che comprendeva rapporti vaginali o anali. Tra coloro che erano sessualmente attivi, il 29% non ha utilizzato il preservativo durante gli ultimi rapporti sessuali.
Circa il 31% era stato sessualmente attivo nei precedenti 90 giorni, con una media di due partner ciascuno; il 15% per cento ha segnalato di aver avuto quattro o più partner. Infine, il 14% dei ragazzi è risultato positivo a una malattia sessualmente trasmissibile.
Quello che ha stupito i ricercatori è che, sebbene già sapessero che i comportamenti sessuali compulsivi e a rischio sono diffusi gli adulti, scoprire che lo sono anche tra gli adolescenti è un segnale preoccupante.
fonte:lastampa(lm&sdp)
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